venerdì 30 dicembre 2011

Qual'è il vero compito di Monti?

Facciamo un attimo mente locale sul motivo che ha spinto Berlusconi alle dimissioni, ossia la crescita dello spread fra i Bund tedeschi e i BTP italiani, che era arrivato a 575 punti. All'inizio di novembre una voce rivelatasi falsa sulle imminenti dimissioni di Berlusconi aveva fatto diminuire pesantemente lo spread da 491 a 470, dimostrando quindi la correlazione fra l'allora Presidente del Consiglio e gli interessi del debito pubblico.

martedì 27 dicembre 2011

Berlusconi, il gatto e il cerino

Dopo le elezioni del 2006, vinte dall'Unione guidata da Prodi, mi cimentai nella scrittura di un articolo sulla imminente fine di Berlusconi. Il succo del mio ragionamento era questo: il settantenne (allora) Berlusconi è troppo vecchio per affrontare cinque anni di opposizione, e la sua fine si porterà dietro il centrodestra per come lo conosciamo. Tale articolo era destinato ad essere pubblicato sulla rivista "I Ciompi", allora diretta dal compianto Gianni Rigacci, che di lì a poco sarebbe venuto a mancare e, con lui, la testata stessa. Dopo averlo scritto, però, ritenni l'articolo un po' azzardato, per cui decisi di non farne di nulla. Effettivamente il volto del centrodestra, rispetto al 2006 è molto mutato, ma Berlusconi è tutt'altro che finito. E nonostante tutto, non credo che sia finito neppure adesso. Ha sette vite come i gatti ed è furbo come una volpe.

martedì 20 dicembre 2011

La Fornero alla crociata (contro l'art. 18)

Ci risiamo. Un nuovo attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Stavolta è la ministra Fornero che, asciugatasi le lacrime versate per i pensionati, guida la crociata contro l'obbligo di giusta causa o giustificato motivo per licenziare nelle aziende con più di 15 dipendenti (il 5% del totale delle imprese italiane, secondo i dati ISTAT). I sindacati reagiscono e la ministra si dichiara "dispiaciuta e sorpresa" (attenti a non farla piangere!) del fatto che i sindacati abbiano osato eccepire: la sua, dice " è solo una offerta di dialogo". Se questi sono i suoi dialoghi, meglio non parlare con lei.

martedì 13 dicembre 2011

Il momento è ORA

Ho ricevuto, qualche giorno fa, questo messaggio via facebook:

"La manovra Monti grava pesantemente sulle lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i giovani mentre salvaguarda i grandi patrimoni, i grandi speculatori, i grandi evasori.
E’ vergognoso l’intervento sulle pensioni. Si porta da subito il periodo contributivo a 42 anni e un mese, prevedendo che cresca di un altro mese ogni anno futuro, e si aboliscono le quote cioè la somma tra età ed anni di lavoro. Ci si accanisce ancora una volta con le donne che hanno sopportato per tutta la vita anche la fatica del lavoro domestico e di cura. 

giovedì 8 dicembre 2011

La democrazia è un lusso

Quando fu nominato un governo di tecnici fui contento, perché quel governo fatto di esperti avrebbe potuto salvare l’Italia dalla bancarotta verso cui ci avevano portato i precedenti governi politici; c’erano decisioni impopolari da prendere e nessun governo politico si sarebbe assunto questa responsabilità. Un governo di tecnici era quello che ci voleva. Un governo fatto di persone rispettabili e per bene, così diverso da quel caravanserraglio di nani e ballerine che aveva caratterizzato il governo precedente, che aveva messo in ridicolo il Paese in tutto il mondo.

lunedì 5 dicembre 2011

Lacrime da manovra

Sarò cinico, ma secondo me le lacrime della ministra Fornero sono piovute sulla manovra lacrime (per l'apunto) e sangue del governo Monti proprio come il cacio sui maccheroni. Perché hanno umanizzato il volto un po' freddo del governo tecnico, perché danno l'immagine di una manovra sofferta ma necessaria, di una medicina amara che dobbiamo assumere. E poi, soprattutto, perché hanno creato un bel diversivo, visto che il tempo che sprecheremo a parlare delle lacrime (di coccodrillo?) della ministra non verrà utilizzato a parlare del massacro sociale, l'ennesimo, che la manovra rappresenta.

sabato 3 dicembre 2011

"Sondaggio" del Comunista Medio: Exploit della Federazione della Sinistra

Mi è capitato sotto mano l'ultimo sondaggio di EMG, diffuso da Enrico Mentana al TG LA7. Al di là del risultato "egregio" che tale sondaggio attribuisce alla FDS (addirittura l'1,7%! ma come mai nessun sondaggista si è posto il problema di rivedere il campione dopo le ultime elezioni amministrative dove alle provinciali abbiamo superato il 4%?), mi ha colpito il numero assolutamente esiguo di persone che compongono il campione su cui si fanno le stime di voto. Mille persone, delle quali ben 459 non rispondono o sono indecise. Rimangono 541 persone. lo 0,0012% del corpo elettorale. Che non è neppure detto che dicano la verità. Eppure, i sondaggi si fanno normalmente con campioni di questa entità. Poi si "normalizza" attraverso formule matematiche, si raffina il risultato quanto si vuole. Ma sempre dello 0,0012% del corpo elettorale si tratta

martedì 29 novembre 2011

Italia-Germania: salario medio e altri 18 spread

Siccome ogni giorno la prima notizia che ascoltiamo a qualsiasi TG o GR, la prima notizia che troviamo su internet o sulla prima pagina di quasi tutti i quotidiani è l'altalena dello spread fra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che ieri era a 493, oggi a 508, domani sarà a 470 e poi di nuovo a 512 e così via, mi sono preso la briga di soddisfare una piccola curiosità. Ma qual'è lo "spread globale" fra Italia e Germania? C'è una differenza sensibile ad esempio fra i due paesi in contesti diversi dai titoli di stato: mi riferisco a indicatori come sicurezza sul lavoro, reddito medio, incidentalità stradale eccetera?

lunedì 28 novembre 2011

Maggiordomi e patrimoniali mancate

Bisogna ammetter quando ci si sbaglia. E io sul governo Monti mi sono sbagliato, lo ammetto. Mi sono sbagliato perché ero convinto che quando il nuovo governo avrebbe dimostrato chiaramente che non avrebbe subito i "lacci e lacciuoli" che quell'inutile ammennicolo denominato "Parlamento" - versione in salsa occidentale dei vecchi Soviet d'oltrecortina - gli avrebbe posto (se glieli avesse posti), lo spread sarebbe diminuito. Mi sono sbagliato perché ero convinto che, così tanto per gettare un po' di sangue nell'arena, una patrimonialina, ma piccina piccina, l'avrebbe fatta, visto che lo chiedeva anche Confindustria. Magari una roba leggera, tipo quella proposta l'estate scorsa da Montezemolo: lo 0,5% oltre i 10 milioni di euro. Vale a dire chi ha 10milioni e un euro di patrimonio avrebbe pagato mezzo centesimo di tassa.

lunedì 21 novembre 2011

Il mio intervento al congresso provinciale del PRC di Pistoia

Credo che si debba partire dal riconoscimento della discrasia fra crucialità della fase politica ed inadeguatezza dei comunisti nel nostro paese. In un momento in cui l'esplosione della speculazione finanziaria prefigura quello che abbiamo chiamato il "colpo di stato monetarista e neoliberista", quel neoliberismo e quel monetarismo dei quali l'Unione Europea, basata sulla moneta e sui vincoli di Maastricht e non solo, rappresenta la punta avanzata nel mondo; in un momento in cui l'assetto del capitalismo pone di fatto l'antagonismo fra economia e democrazia, come ci insegnano la vicenda greca e italiana, dove si sono impediti ricorsi al voto popolare (referendario o elettorale) qualificandoli come inutili perdite di tempo; in un momento in cui si ripropone in modo drammatico l'alternativa "socialismo o barbarie", il movimento comunista italiano si trova nella fase di maggiore debolezza e frammentazione almeno dalla nascita della Repubblica ad oggi.

sabato 19 novembre 2011

8° Congresso Provinciale del PRC di Pistoia (19-20 novembre 2011)

Di seguito l'audio dell'8° Congresso Provinciale del PRC di Pistoia, che si è tenuto presso il circolo ARCI di Bonelle il 19 e 20 novembre 2011.
Alla fine del Congresso è stato approvato un documento unitario e un ordine del giorno, che pubblicherò in un prossimo post non appena avrò i files.











venerdì 11 novembre 2011

Invece si può

‎"In Italia, data la maggiore influenza avuta dalla cultura marxista e la quasi assenza di una cultura liberale, si è protratta più a lungo, in una parte dell’ opinione pubblica e della classe dirigente, la priorità data alla rivendicazione ideale, su basi di istanze etiche, rispetto alla rivendicazione pragmatica, fondata su ciò che può essere ottenuto, anche con durezza ma in modo sostenibile, cioè nel vincolo della competitività. Questo arcaico stile di rivendicazione, che finisce spesso per fare il danno degli interessi tutelati, è un grosso ostacolo alle riforme. Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili."
Mario Monti, Corriere della Sera, 2 gennaio 2011

mercoledì 9 novembre 2011

Medea e lo spread

"Cui prodest scelus, is fecit", afferma Medea nell'omonima tragedia. Colui a cui giova il crimine, lo ha commesso. Affermazione forse un po' tranchant, ma non destituita completamente di fondamento. E allora, mentre l'Italia è, come ha affermato Emma Marcegaglia, nel baratro, proviamo un po' a pensare a chi giova tutto ciò e chi invece pagherà i 560 punti (attuali, ma tutto lascia presagire che la soglia 600 sia tutt'altro che inviolabile) di differenziale fra il rendimento dei Bund tedeschi e i Btp.

giovedì 3 novembre 2011

Economia vs Democrazia?

La moderna economia è ancora compatibile con la democrazia? Mi sono posto questa domanda per la prima volta a metà degli anni '90. Mi trovavo nei locali della facoltà di scienze politiche del'Università di Firenze e avevo in mano un volantino appena ricevuto da un militante dell'allora Sinistra Giovanile. Massimo D'Alema aveva appena pubblicamente invitato Romano Prodi a divenire il candidato del Centro-sinistra alla guida del governo in vista delle prossime elezioni. Una frase mi fece arrabbiare: si diceva che soprattutto Prodi piaceva "ai mercati, che, come si sa, votano ogni giorno". Mi fece arrabbiare perché ritenevo che un presidente del consiglio dovrebbe prima di tutto piacere agli elettori e non ai mercati. Tuttavia avvertivo in quella formulazione un che di ineluttabile.

domenica 30 ottobre 2011

Risatine e letterine

Dopo la "risatina" di Angela Merkel e Nicholas Sarkozy, Berlusconi manda una letterina all'Ue (manco fosse Babbo Natale) in cui dichiara formalmente la sua accettazione e obbedienza nei confronti dei ai diktat di Francia, Germania e BCE al nostro Paese.

Nella lettera il presidente del consiglio annuncia, fra le altre cose che sarà più facile licenziare i lavoratori a tempo indeterminato per motivi economici e che si andrà in pensione a 67 anni.

lunedì 24 ottobre 2011

Quando il saggio indica la luna...

Un nuovo scandalo, una vergogna per il Bel Paese. Uno schiaffo alla nostra dignità. Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, a una domanda che riguarda Berlusconi e l'Italia si mettono a ridere. E via che parte tutto il panegirico di reazioni degli oppositori di Berlusconi (ho detto, non a caso, "di Berlusconi", non delle sue politiche) che si stracciano le vesti per questa nuova onta subita dall'Italia in campo internazionale. Un grande paese dileggiato e deriso a causa di un premier che si fa leggi ad personam, che organizza festini...

venerdì 21 ottobre 2011

Paolo, sei tutti noi!

Carlo Giuliano non era un eroe. Come recita la famosa scritta sulla targa stradale di piazza Alimonda, Carlo Giuliani era, prima di tutto, un ragazzo. Un ragazzo di venti anni o poco più che partecipava ad una manifestazione. Una ragazzo di venti anni o poco più che, quando la manifestazione è stata letteralmente "aggredita" dalle foze dell'"ordine" (nella cui centrale operativa era presente, a supervisionare, tale Gianfranco Fini, attuale Presidente della Camera dei deputati a cui buona parte del centrosinistra oggi fa la corte), ha perso la pazienza e ha risposto pan per focaccia, decidendo di lanciare un estintore contro la camionetta dei carabinieri dalla quale, probabilmente, tale estintore era uscito. Era un estintore, prima di tutto, non una "spranga". Ma probabilmente Carlo non aveva partecipato alla manifestazione né con l'intenzione di tirare quell'estintore ai carabinieri, né con quella di diventare un "eroe". Probabilmente, come tanti giovani e meno giovani in quel giorno di oltre dieci anni fa, voleva solo griudare la sua rabbia contro i potenti della terra, voleva solo dare il suo piccolo contributo a quell'"altro mondo" che allora sembrava essere "possibile".

venerdì 7 ottobre 2011

La crisi degli Asini

Ricevuta via mail dal circolo PRC Livorno Centro

Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio. In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a 100 € in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto.


I contadini erano effettivamente un po' sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua. L'uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali. Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio. Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.

venerdì 16 settembre 2011

La Cina è vicinissima

Forse mi sbaglio ma ho l'impressione che con questa storia della crisi economica mondiale ci stiano raccontando un mucchio di balle per nascondere il declino irreversibile dell'egemonia statunitense sul mondo. La crisi infatti non è affatto mondiale, ma riguarda solo l'occidente. I paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) in crisi non lo sono affatto, anzi. La crisi, quindi, non riguarda né tutto il mondo né il sistema capitalistico in toto (infatti almeno quattro paesi BRICS su cinque sono senza ombra di dubbio paesi ad economia capitalistica, sulla Cina si potrebbe invece discutere a lungo). La crisi riguarda alcuni paesi, anche importanti, per carità, ad economia capitalistica. Non riguarda, almeno nelle dimensioni che riguarda noi, i paesi BRICS. In fondo al post alcuni dati sulla crescita di alcuni paesi occidentali e dei paesi BRICS.

lunedì 12 settembre 2011

Il capitale a scuola da Marx e Catone

Mi è capitato di rileggere quanto scrivevo, più o meno un anno e mezzo fa (il 28 aprile 2010 per l'esattezza) relativamente al cosiddetto "collegato lavoro", nel quale il governo Berlusconi mise in pratica uno dei suoi tanti attacchi al mondo del lavoro. La nota è ancora visibile sul mio profilo di facebook, ma la copio incollo qui sotto:

"Credo che si debba innanzitutto riconoscere al governo una certa “coerenza” ed una certa “perseveranza” su questa materia. L’attacco all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori viene da lontano. Un attacco già tentato nel 2002 e già respinto all’epoca, grazie soprattutto alla mobilitazione della Cgil e della sinistra di alternativa, che a quei tempi era forte in Parlamento e nella società. C’era quindi stato il tentativo di intervenire sui diritti dei lavoratori precari, con il Decreto Legge 25.6.2008, n. 112, dichiarato poi illegittimo dalla Corte Costituzionale. Un attacco che dà quasi l’impressione di voler essere “dimostrativo”: l'operazione sull'articolo 18, che non sarebbe scomparso formalmente ma che sarebbe stato svuotato di significato, se non altro perché servirsene sarebbe stato molto più difficile, arriva infatti dopo diversi interventi miranti a smantellare tutte le tutele; e dopo aver introdotto altre due tipologie di lavoro precario (il lavoro a chiamata e quello in affitto). Mettendo tutto insieme, pare che ci sia un tentativo di utilizzare la crisi per ridisegnare l'assetto sociale del paese, prefigurando un precariato di massa e l'assenza di tutele. Sostituite da arbitrato, conciliazione, ecc. dove il lavoratore è solo e indifeso. Non a caso, forse, il ministro Sacconi, dal palco del congresso della UIL ha esplicitamente affermato che ci sono tutte le “carte in regola” per andare verso un nuovo statuto dei lavoratori.

giovedì 1 settembre 2011

Nota sull'incontro fra FDS e Verdi con le RSU di AnsaldoBreda

Il 30 agosto u.s. alle ore 12.00 una delegazione della Federazione della Sinistra e dei Verdi si è incontrata con i componenti della RSU di Ansaldo Breda, per discutere delle ipotesi di dismissione dell'azienda da parte di Finmeccanica e sulle iniziative politiche da mettere in campo per contratare tare eventualità. La delegazione era composta da Rosalia Billero, Giovanni Angeli, Roberto Fabio Cappellini e Angelo Borchi per la FDS e da Andrea Fusari e Lorenzo Lombardi per i Verdi. La delegazione dei due gruppi politici si è impegnata a raccogliere la richiesta di attenzione alla questione rivolta alle forze politiche che viene unitariamente dalle sigle sindacali rappresentate nelle RSU e a coinvolgere le proprie rappresentanze istituzionali nel Comune e nella Provincia di Pistoia e nella Regione Toscana (dove i due movimenti fanno parte del medesimo gruppo consiliare, chiamato appunto, FDS-Verdi), mettendo in pratica tutte le iniziative possibili a contrastare il disegno di liquidazione di una realtà industriale come AnsaldoBreda. Ciò in considerazione di quello che rappresenta AnsaldoBreda per lo sviluppo e l'identità stessa della città. I rappresentanti dei due gruppi politici hanno concordato sul fatto che appaia singolare che, in un momento in cui nel resto d'Europa la produzione di mezzi per il trasporto pubblico è considerata strategica, in Italia si parla di dismissione del ramo da parte di un'azienda a partecipazione statale e si sono detti preoccupati dal fatto che, mentre si punta alla dismissione di un settore che dovrebbe invece avere importanti ripercussioni sulla mobilità e quindi sull'inquinamento atmosferico e sulla vivibilità delle nostre città, si continua a considerare strategica la produzione militare, in uno Stato la cui Costituzione prevede il ripudio della guerra. Il 75% del fatturato di Finmeccanica proviene infatti dal settore militare. Anche l'argomentazione secondo cui la cessione di Ansaldobreda sarebbe giustificata dai suoi problemi dibilancio non convince: se infatti in una impresa di tali dimensioni vengono cambiati quattro AD in dieci anni (con conseguenti quattro gruppi dirigenti diversi, quattro strategie industriali diverse) si manifesta una chiara volontà, da parte della proprietà (cioè Finmeccanica e, in ultima analisi, il governo), di creare difficoltà all'impresa stessa, magari proprio allo scopo di svenderla.

venerdì 26 agosto 2011

Mercato del lavoro e vecchi "medici" ideologizzati

Ci affideremmo, in caso di una malattia grave  ad un medico che ancora oggi seguisse la  ormai superata "regola sanitaria salernitana" (quella che prevedeva apprlicazione di sanguisughe, trapanamenti del cranio ecc.)? Ogni persona di buon senso risponderebbe, senza esitazione, in modo negativo. Eppure qualcosa di simile sta accadendo per quanto riguarda il mercato del lavoro in Italia.

martedì 23 agosto 2011

L'ennesimo uomo della provvidenza




Mi pare di capire che domenica scorsa, non casualmente nell'esclusiva location di Cortina d'Ampezzo (mica Ostia Beach...), sia sceso in campo definitivamente l'ennesimo uomo della provvidenza, colui che di nuovo farà tabula rasa della destra politica per prenderne il posto. Una replica di quello che abbiamo visto alla fine del 1993, quando un certo Silvio Berlusconi, attualmente ancora Presidente del Consiglio della repubblica Italiana, entrò in politica sostituendosi al vecchio, ormai impresentabile, Pentapartito, travolto dagli scandali di Tangentopoli. Quel che è fatto è reso, quindi oggi tocca a lui essere spodestato.

sabato 20 agosto 2011

Piccola disavventura di un amministratore antifascista

Cominciamo dal principio: tutto iniziò quando il borgomastro di una cittadina bavarese decise di essere stufo del "turismo" neonazista sul territorio della sua gemeinde. All'ombra del proprio rathaus infatti era sepolto un noto gerarca nazista, la cui tomba era meta di pellegrinaggi di teste rasate e nostalgici del terzo Reich. Si sa, i tedeschi sono gente pratica, quindi cosa fece il nostro borgomastro? semplice, fece esumare il cadavere del gerarca, ne consegnò i resti ai familiari che decisero di cremarli e, nell'approvazione generale dei suoi concittadini e della Germania intera, rimosse il suo sepolcro. Fine (almeno si spera) dei pellegrinaggi sotto il segno della croce uncinata.

lunedì 8 agosto 2011

Lavoratori milionari in lotta

Nel bel mezzo della tempesta economico-finanziaria che rischia di travolgere l'Italia, "troppo grande per essere salvata" (come ammonisce il settimanale tedesco "der Spiegel"), nel bel mezzo di una crisi che porta con sé la minaccia del default degli Usa, si registra un episodio, isolato, di lotta di classe nel nostro Paese. Un pugno di "eroici" lavoratori che minacciano sciopero ad oltranza se non ci sarà la firma del contratto. Anche per un anno intero. Era dai tempi dei minatori inglesi anti-Tatcher che non si vedeva tanta determianzione. Forse anche perché questi non sono lavoratori per così dire "normali". Hanno, diciamo, maggiori possibilità di campare per un po' senza stipendio rispetto ad un operaio qualsiasi.

domenica 7 agosto 2011

I "grillini", i "militOnti" e la lezione della storia

Leggo di una manifestazione organizzata dai grillini tramite facebook contro la cosiddetta "casta Parlamentare". Nell'evento creato sul social network si richiede la disponibilità di posti in auto private per raggiungere Piazza Montecitorio da tutte le parti d'Italia. Per dare un passaggio ai "compagni" (non so come si chiamino fra loro i grillini) per raggiungere il luogo della manifestazione. Per diminuire le emissioni di CO2? Naaaaa! Perché viaggiare insieme ti costringe giocoforza a parlare, quindi a discutere, a condividere idee? Macché! semplicemente per una questione di risorse. Il movimento 5 stelle ha pochi soldi e quindi bisogna che i militanti si dividano le spese per arrivare a Roma. E per carità. Motivazione più che degna.

mercoledì 13 luglio 2011

E noi, faremo come l'Islanda?



"E noi faremo come la Russia" era un verso della canzone di lotta "Le otto ore". Scritta in un epoca in cui quel grande e freddo paese rappresentava un esempio per le masse lavoratrici di tutto il mondo. Oggi, cambiati i tempi, dobbiamo accontentarci dell'esempio che viene da un paese ancora più freddo e anche molto più piccolo: L'Islanda, con i suoi 310mila abitanti (poco più della provincia di Pistoia) su 100mila chilometri quadrati (un terzo dell'Italia). Non so se ciò che è sucesso in Islanda possa essere definita una rivoluzione, certo è che i media hanno operato, nei confronti delle notizie che provengono da quel Paese, una scientifica censura. Eppure non è che gli avvenimenti di Reykjavik, fatte le debite proporzioni, siano stati meno dirompenti di quelli del Cairo o di Tunisi. Anzi!

martedì 5 luglio 2011

La manovra in pillole

E mentre la norma salva -Fininvest nella manovra del governo fa cadere il valore delle azioni della CIR di De Benedetti (in moilti campi concorrente della Fininvest, tanto per non scordarsi il conflitto di interesse), mentre Tremonti in questi minuti annulla la conferenza stampa di presentazione della manovra, forse proprio per qualche problema legato a quanto di cui sopra, vediamo quali saranno gli effetti sulle nostre tasche (non su quelle di De Benedetti):

sabato 2 luglio 2011

Intervento di Paolo Ferrero a Porciano (30 giugno 2011)

Di seguito l'audio degli interventi di Paolo Ferrero (3 video) alla festa di Liberazione di Porciano (Lamporecchio - PT). Visto che la visita del segretario nazionale di Rifondazione è stata quasi una "improvvisata" c'erano solo una cinquantina di persone, ma questo ha permesso che si sviluppasse un dibattito interessante, dove Ferrero ha risposto alle domande e agli interventi dei compagni e delle compagne presenti. Il risultato mi pare molto interessante, perché nei suoi interventi Ferrero, rispondendo alle numerose sollecitazioni pervenute, ha toccato pressoché tutti i punti dell'agenda politica (per quanto non si sia parlato molto delle questioni relative ai rapporti interni alla FDS, ma questo non è necessariamente un male.

martedì 28 giugno 2011

Intervento di Massimo Rossi a "CGIL Incontri" (e alcune considerazioni sulla serata)

Di seguito l'intervento tenuto da Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra ieri sera a CGIL Incontri, durante il dibattito sul "Nuovo Nuovo Ulivo" che ha visto protagonisti anche Fabio Mussi, Rosy Bindi e Leoluca Orlando. Un dibattito dal quale, onestamente, mi sono allontanato con l'amaro in bocca. Per il nervosismo di Rosy Bindi (che ha interrotto per due volte l'intervento di Massimo Rossi) che, alla fine è stata perentoria: "in politica servono due cose: le idee e la capacità di creare consenso: se siete al 2% ci sarà un motivo". Frase orribile che onestamente non mi aspettavo da una donna intelligente come Rosy Bindi. Perché l'ex ministro della sanità sa bene che non è così semplice. Che con il consenso popolare sono arrivati al potere (estremizzando, per carità) anche Hitler e Mussolini. Che Pinochet nel 1980 sottopose il suo regime a referendum e vinse. Che, per tornare in tempi più vicini, Berlusconi da 17 anni vince le elezioni, e quando non le ha vinte le ha perse (come detto nel suo intervento da Rosy Bindi) più per alchimie elettorali che per altro. In politica la capacità di creare consenso dipende anche dal mainstream culturale, dalla presenza sui mezzi di informazione e sullo scenario politico "che conta", come dipende dalla disponibilità di risorse finanziarie. Ricordo che la riforma elettorale per il Parlamento Europeo ha introdotto (con il voto favorevole del centrosinistra) lo sbarramento al 4% e il divieto di rimborsi elettorali ai partito che non superano questa soglia. Insomma, una osservazione del genere è come se uno ti aspettasse al varco con un bastone e poi ti rimproverasse degli schizzi di sangue sul collo della camicia.  E tradisce anche l'atteggiamento di chi dice: "se ti vuoi aggregare, basta che non esprimi le tue opinioni". Ad esempio "non azzardarti a metterti di traverso alle aperture a Casini" (i virgolettati sono miei, Rosy Bindi è troppo raffinata per esprimersi così, ma i concetti espressi sono più o meno questi). Insomma: la vecchia vocazione maggioritaria del PD e il vecchio vizio di fare terra bruciata a sinistra per non "spaventare i moderati". Peccato. Poteva essere, con una pacatezza maggiore un dibattito interessante.

martedì 14 giugno 2011

Amministrative e referendum: a che punto siamo...

Le ultime due tornate elettorali, elezioni amministrative in vari comuni e province italiane e i 4 referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento, hanno ridisegnato lo scenario politico italiano. Dopo le lelezoioni amministrative ho avuto una sensazione da "dopo Stalingrado": nonostante i sondaggi tarocchi la Federazione della Sinistra, i comunisti, ci sono ancora e sono probabilmente anche in, seppur leggera, ripresa. Non è poco, considerando l'oscuramento totale da parte dei media e i sondaggi che spesso ci annoveravano fra gli "altri" o che ci davano allo 0,8%.  E' bello, dopo tanto tempo, godersi un buon risultato, ma è anche meglio rimanere obiettivi e tenere presente che la "nuttata" ha ancora "da passa'".  Perché, come ho scritto in un post precedente, queste elezioni non le ha vinte la sinistra, le ha perse Berlusconi. Infatti buona parte della borghesia si è schierata a "sinistra": due nomi su tutti: Piero Bassetti e Massimo Moratti.

venerdì 10 giugno 2011

Appello per "4 SI'"dei gruppi consiliari PRC/FDS e IDV nel Consiglio Provinciale di Pistoia

Nei giorni scorsi alcuni esponenti istituzionali del nostro territorio hanno ritenuto opportuno, legittimamente, esprimere a mezzo stampa le proprie convinzioni in merito ai quattro quesiti referendari sui quali saremo chiamati ad esprimerci il 12 e 13 giugno. Sentiamo quindi la necessità di esprimere a nostra volta la posizione dei gruppi consiliari di IDV e PRC-FDS e degli assessori provinciali che a queste forze fanno riferimento.

martedì 31 maggio 2011

Riflessioni dopo il Pisapia Day

Bene, smaltita la gioia per la vittoria di Pisapia, De Magistris e gli altri, smaltita la gioia (soprattutto) per la scoppola presa da Silvio Berlusconi e i suoi, cerchiamo di mettere in fila alcune riflessioni.

Vince il centro sinistra o perde Berlusconi?
Appena quattro giorni fa, alla vigilia dei ballottaggi che rappresentavano il "o la va o la spacca" per Berlusconi, Emma Marcegaglia afferma che Confindustria è delusa da Berlusconi, il quale "non ha in cima alla sua agenda la crescita, unica arma per difendere benessere e rilevanza politica internazionale, ma pensa ad altro". Parole pesantissime, a cui si aggiunge il concetto di "decennio perduto", in termini di "riforme", di competitività eccetera. Decennio nel quale Berlusconi ha governato per 8 anni su 10.

domenica 22 maggio 2011

La plutocrazia delle "Pettegole Globali"

L'agenzia Standard & Poor's ha tagliato l'outlook sul rating della Repubblica italiana da stabile a negativo, confermando il rating a lungo termine «A+ » e a breve termine «A/1+» sul debito sovrano. L'ondata delle "retrocessioni" che aveva già colpito Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna (con le conseguenze in termini di politica economica e sociale che abbiamo visto), investe ora anche l'Italia. Come sempre avviene in questi casi il governo italiano si è affrettato a criticare la decisione, affermando che l'Italia rispetterà gli impegni con gli investitori e che l'elemento di maggior criticità rilevato da S&P's, la possibile paralisi politica, è da escludere "in modo assoluto"

mercoledì 18 maggio 2011

I proiettili dei sondaggivendoli

Domenica e lunedì scorso sono stati chiamati al voto, per il rinnovo di molti consigli comuneli e provinciali circa 12 milioni di italiani. Onestamente aspettavo il verdetto di queste elezioni, per quanto riguarda la Federazione della Sinistra con spirito rassegnato, ormai sopraffatto dalle miriadi di rilevazioni demoscopiche "scientifiche" che impietosamente, ci davano fermi all'1%, con Vendola in grande spolvero che portava la sua SEL all'8% o giù di lì. Tanto convinto di essere condannato alla residualità e alla marginalità che, via via che arrivavano i risultati veri e non i numeri virtuali degli istituti di ricerca, non credevo ai miei occhi.

martedì 19 aprile 2011

Trasporto pubblico di lusso sulla linea Abu Dhabi-Kabul

Il sito del Sole24Ore pubblica un articolo interessante: i fanti e i marinai di mezza Nato sono arrabbiati con gli avieri che verrebbero alloggiati in comodi hotel a quattro stelle anziché in puzzolenti camerate dove si dorme in cinquanta su vecchie brande cigolanti impilate l'una sull'altra. Interessante la nota sui 111 avieri italiani di stanza ad Abu Dhabi che riceverebbero un compenso giornaliero medio di circa 200 euro (6mila euro al mese, come i soldati impegnati in Afganistan) per alloggiare in un albergo di classe elevata, avere un'auto a disposizione e la possibilità di ricevere le visite dei familiari. Il loro ruolo è quello di smistare il personale diretto in Iraq o in Afghanistan. Fatti due conti della serva la cifra complessiva per questi signori (paga, albergo, noleggio dell'auto) dovrebbe superare i 10 milioni di euro all'anno, per portare gli altri militari sui teatri di guerra. Insomma, un bel servizio di trasporto che costa una bella cifra, alla quale va aggiunto il costo del carburante e degli aerei.

mercoledì 13 aprile 2011

Riemergere. Ed in fretta, anche!

Dopo la disfatta dell’arcobaleno buttai giù di getto una mia riflessione che poi divenne l’editoriale di un numero di Essere Comuinisti”. Chi è interessato può leggerlo qui.Evidentemenete sopravvalutavo la nostra capacità di reazione a quella disfatta, non consideravo la possibilità di una scissione come colpo di coda di quel bertinottismo che per quasi 15 anni aveva lavorato nelle teste dei comunisti. Non siamo stati in grado di raccogliere le forze, di riorganizzarci e di prepararci alla “lunga traversata del deserto”. Non abbiamo avuto le forze necessarie per un lavoro nel sindacato, non siamo riusciti a fare dei nostri eletti locali quelle persone che avrebbero potuto darci un minimo di visibilità, probabilmente anche per i limiti soggettivi dei compagni (io per primo) che riusciamo a selezionare come amministratori pubblici.

lunedì 11 aprile 2011

Manifestazioni senza bandiere e memoria

Sabato scorso ho partecipato alla manifestazione contro la precarietà in Piazza Duomo a Pistoia. Una manifestazione, come altre ce ne sono state, dove gli organizzatori hanno espressamente vietato le bandiere di partito. Vabè. A un certo punto, mentre me ne stavo da una parte con un paio di compagni, arriva una signora che distribuisce un volantino relativo ad una iniziativa in difesa della scuola pubblica. "Senza bandiere di partito", precisa.

martedì 5 aprile 2011

"Numeri utili" su salari, risparmio privato e inflazione

Qualche giorno fa l'Istat ha comunicato l'impennata inflattiva del mese di marzo: siamo al 2,5% su base annua, la più alta dal 2008. Incidono particolarmente i prezzi dei carburanti (benzina + 12,7%; gasolio +18,5%, legati agli attacchi speculativi seguiti alla guerra di Libia), ma anche quelli dei settori collegati in qualche modo al costo dei combustibili: trasporti (+5,5%), casa ed utenze (4,4%).

venerdì 25 marzo 2011

La guerra è una cosa seria

So già che i pochi che leggeranno questo post mi troveranno ancora più antipatico del solito. Ma ho bisogno di togliermi un sassolino dalla scarpa. Detesto il modo in cui si parla della guerra alla Libia. Pare che si stia parlando di una partita di calcio. Dovrebbero essere chiare due cose. Primo: essere contro la guerra non vuol dire essere a favore di Gheddafi. Allo stesso modo se si ritiene che Gheddafi sia un pazzo sanguinario non necessariamente si deve ritenere che gli americani fanno bene a bombardare la Libia. Se si gioca il derby della Madonnina è chiaro che se spero che perda il Milan vuol dire che spero che vinca l'Inter.

lunedì 21 marzo 2011

Un'altra "guerra umanitaria"

Cpio-incollo una mail di Stefano Cristiano (segretario regionale di Rifondazione) alla mailing-list di Rifondazione comunista della Toscana sulla guerra in Libia: 

1861-2011: 150° anniversario dell’Unità d’Italia

1871-2011: 140° anniversario della Comune di Parigi

1911-2011 l’Italia festeggia il centenario di un’altra grande ricorrenza storica: LA GUERRA DI LIBIA, e lo fa in grande stile partecipando all’ennesima “coalizione dei volenterosi” contro il criminale Gheddafi.

domenica 20 marzo 2011

Se potessi avere 1000 euro al mese...

Cosa si fa oggi con 1000 euro al mese? Pagato un affitto medio-basso di un bilocale in periferia (500 euro), pagato il carburante (100 euro), pagate le bollette (altri 100 euro ce li vogliamo mettere?), considerato che se si possiede un auto va comunque assicurata, che se si possiede una TV va pagato il canone eccetera, se va bene rimangono meno di 200 euro al mese. Per mangiare, vestirsi e altre spese incomprimibili. E che non ti venga in mente di fare un figlio! Qualcuno, ministro di un governo di centro-sinistra, pace all'anima sua, definì i giovani "bamboccioni". Se avesse provato a mettere su casa con 1000 euro al mese, sarebbe stato più cauto nel suo giudizio. Ma è roba vecchia, acqua passata. Perché la situazione oggi è peggiore.

sabato 12 marzo 2011

Cosa ci diranno dopo Fukushima?

Il forte terremoto giapponese (8,9 di magnitudo) ha provocato il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima (una delle più grandi del mondo). Non si conosce ancora l'entità della fuga radioattiva, se sarà un disastro nucleare o "solo" un incidente. Le notizie si rincorrono fra annunci e smentite. Una cosa è certa: il terremoto ha causato alla centrale danni tali da farne esplodere una parte, che qualche decina di migliaia di persone sono state evacuate.

mercoledì 2 marzo 2011

Riprovare a volare/2

''Dopo la bella vittoria ottenuta alle primarie, Piero Fassino deve raccogliere il meglio di quanto si espresso nella partecipazione al voto, sopratutto guardando al lavoro e ai giovani, e rappresentarlo nel programma e nella coalizione che dovra' battere il centro destra all'appuntamento elettorale di maggio''. Con queste parole Giorgio Airaudo, responsabile auto della FIOM, ha commentato la vittoria di Fassino alle primarie torinesi. Nulla di strano se, durante la vertenza Mirafiori l'ex segretario PD non avesse esplicitamente dato il suo sostegno alla linea Marchionne e se Airaudo non fosse stato l'uomo simbolo dell'opposizione della Fiom e dei lavoratori a quella linea. E poi, dopo il voto a Mirafiori, se lo stesso Giorgio Airaudo non fosse stato reclamato a gran voce, dalla sinistra anti-Marchionne, quale candidato alle primarie per la scelta del candidato di centrosinistra nella città della Mole.

giovedì 24 febbraio 2011

Quando "Berlusconi" diventa una offesa

Karl Theodor zu Guttenberg (Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jacob Philipp Franz Joseph Sylvester Freiherr von und zu Guttenberg: non siamo al Serbelloni-Mazzanti Viendalmare ma quasi...) è il ministro della difesa tedesco. Giovane, aitante, ricchissimo, di nobili origini (è barone), brillante tanto da diventare una sorta di vedette, assieme alla moglie di pari requisiti, della TV tedesca, era considerato l'astro in ascesa della CSU, la democrazia cristiana bavarese e della politica tedesca. Senonché il nobiluomo in questi giorni si è imbattuto in una noiosissima buccia di banana: è stato accusato di plagio per aver copia-incollato buona parte della sua tesi di dottorato, senza peraltro citare la fonte.

mercoledì 23 febbraio 2011

Riprovare a "volare"

Credo che come Federazione della Sinistra, se vogliamo superare l'attuale empasse politico-organizzativo e di visibilità, dovremmo riprovare a "volare". A fare, cioè, una o due proposte forti, qualificanti, con le quali essere immediatamente identificati. Proposte che possano bucare il muro di silenzio (quasi omertoso) che ci circonda. Cose molto semplici, di immediata comprensione e di sicuro impatto. L'ultima direzione nazionale del PRC ha fatto una serie di proposte (una sorta di "contro-finanziaria") più che condivisibili:  introduzione della patrimoniale, tassazione delle rendite, una nuova aliquota sopra ai 200.000 euro di reddito all’anno e lotta contro l’evasione fiscale, per quanto riguarda le entrate;  sostegno ai redditi da lavoro e da pensione, introduzione del reddito sociale per disoccupati e inoccupati, risorse per politiche sociali, piano per il lavoro e l’ambiente e misure per contrastare le delocalizzazioni sul fronte delle spese. Nell'auspicio che tali proposte siano riprese da tutta la FDS, credo che ci si potrebbe spingere anche un pochino oltre.

mercoledì 16 febbraio 2011

La Santa Alleanza e il CLN "de' noantri"

L'intervista di Bersani alla Padania e quella di Vendola al Corriere della Sera rilanciano con forza il tema del "CLN per cacciare Berlusconi". Il segretario del PD porge un ramoscello d'ulivo alla Lega, riconoscendo a questa forza politica di non essere razzista e proponendole di "fare il federalismo con il PD"; il presidente della Puglia, alla domanda se per cacciare Berlusconi sarebbe disposto ad aprire a Fini risponde "Mettiamoci tutti insieme per dare vita ad un'alleanza che si prefigge di andare al governo per fare tre cose: la riforma elettorale, la legge sul conflitto d'interesse, la riforma del sistema radiotelevisivo e d'informazione. Esauriti questi compiti si torna alle elezioni". Voglio sorvolare sulla qualificazione della Lega Nord come "partito non razzista" (ricordo i cori antinapoletani di Matteo Salvini, o l'invito ad eliminare i bambini DEI zingari fatto dal sindaco di fatto di Treviso Giancarlo Gentilini), non è questo di cui voglio parlare (anche se da parlare ci sarebbe, e molto). Quello che mi interessa rilevare è questa doppia offensiva da sinistra verso destra per la costruzione di un unico ampio fronte antiberlusconiano. Tutti insieme appassionatamente, dunque, in una riedizione quindi del Comitato di Liberazione Nazionale, che difatti univa Badoglio, De Gasperi, Togliatti, Parri, Nenni eccetera. Per cacciare il tiranno, fare quelle "due o tre riformette necessarie" (ammesso che il federalismo sia classificabile come "riformetta") e poi ognuno per la sua strada. Proposta che può avere una sua razionalità e visto che ha funzionato una volta... perché non riprovarci?

venerdì 11 febbraio 2011

La capacità di indignazione e il senso della vergogna

30 Aprile 1993: Bettino Craxi, all'uscita dall'Hotel Raphael, sua abituale dimora romana, viene accolto da una folla che lo bersaglia di slogan e monetine, una folla indignata dagli scandali di Tangentopoli che riguardano il segretario del PSI, già capo del governo e da qualche decennio uno degli "uomini forti" della Repubblica italiana. Ricordo le sensazioni di quei giorni: tutti pensavamo che una vecchia classe politica corrotta fosse definitivamente al tramonto e che si sarebbe aperta una nuova pagina nella storia nazionale. In un certo senso così è stato.

lunedì 7 febbraio 2011

La tragedia e la farsa

Giunge voce di una mini-scissione dentro Rifondazione comunista organizzata dai compagni dell’”Ernesto”, guidati da Fosco Giannini, che transita armi e bagagli nel PDCI, pronto ad accoglierli. Non ho parole per commentare questa ennesima farsa. Sono disgustato, amareggiato, deluso… che altro? Beh, anche un po’ arrabbiato.




Il PDCI, alloggiato ed ospitato “a gratis” nella sede nazionale di Rifondazione comunista in Viale del Policlinico (probabilmente ha qualche problema a pagare l’affitto…), invece di lavorare alla costruzione della Federazione della Sinistra, si mette a cannibalizzare quello che resta del PRC. Pazzesco! Per fare cosa? I “mille” che transumano dal PRC al PDCI dichiarano pomposamente (e senza avere il senso della misura) di voler ricostruire il PCI. Loro forse sono sinceri. Diliberto (attuale portavoce della FDS, è bene ricordarlo) credo lo sia un po’ meno. Lui probabilemte aspira più modestamente a resuscitare gli antichi fasti del PDCI, che probabilmente non ha mai digerito l’abbandono della vocazione di “internità organica” al centro-sinistra.

giovedì 27 gennaio 2011

Riflessioni sul "Giorno della Memoria"

Di seguito riporto una rielaborazione (con l'eliminazione di qualche ridondanza "retorica" e con qualche riflessione in più) dell'intervento che ho tenuto in occasione della consegna delle Medaglie d'Onore a due cittadini della Provincia di pistoia internati nei lager nazisti:

Il 27 gennaio 1945 veniva liberato, ad opera dell’Armata Rossa, il campo di sterminio di Auschwitz. Oggi, a distanza di 66 anni,si ricorda una immane tragedia del passato per tentare di evitare nuove tragedie simili.

Credo che per commemorare seriamente le vittime della bestia nazifascista occorrano due sguardi: uno rivolto al passato ed uno rivolto al presente e al futuro. E' necessario il doveroso omaggio alle vittime della disumanità nazifascista, è necessaria una analisi ed un bilancio storico e politico di quelle tragiche vicende, ma è al pari necessario imparare a riconoscere, e a combattere, i semi e le manifestazioni dell'odio, della violenza, della disumanità che ancora infettano il mondo.

lunedì 24 gennaio 2011

E se si tagliassero le spese militari?

Copio-incollo il testo di un volantino del Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra... mi pare eloquente e non necessita di alcun commento

Mentre la crisi colpisce duramente lavoratori e ceti medi, il Governo Berlusconi taglia gli stanziamenti per lo Stato Sociale, per la cultura, la scuola, la ricerca e in generale per tutto ciò che può ridurre l’impatto della crisi e favorire la ripresa.

giovedì 20 gennaio 2011

Il bunga bunga del contratto aziendale

Pensavo di essere un pazzo paranoico, di avere la sindrome del complotto. Eppure in tutta questa rinnovata attenzione sulle squallide vicende erotiche di Silvio Berlusconi c'era qualcosa che non mi tornava. Innazitutto sul tempismo della cosa: a ridosso del voto di Mirafiori, che segnava una scofitta sul piano numerico ma una vittoria politica per la Fiom. E' chiaro che, in presenza di una sconfitta sul piano numerico, si può parlare di vittoria politica se è presente un movimento, se della cosa se ne continua a parlare. Se di una cosa non se ne parla più non c'è più neppure la vittoria politica, perché la cosa passa in secondo piano.

domenica 16 gennaio 2011

Come reagiremo a Mirafiori?


Dopo il "referendum" di Mirafiori, dopo lo straordinario risultato ottenuto (47% di "NO", espresso da persone sotto ricatto, maggioranza dei "NO" fra gli operai, il "SI" che vince solo grazie ai "colletti bianchi", cioè coloro che non vedranno la loro condizione di vita e lavorativa sostanzialmente mutata dalla dottrina Marchionne) abbiamo detto che i lavoratori hanno ottenuto una vittoria morale e politica. E con loro adesso sono più forti quelle parti politiche che hanno sostenuto dal primo momento e senza tentennamenti la battaglia della Fiom. Che adesso il PD ha mostrato tutte le sue divisioni ed è meno tortuosa la strada per l'unità della sinistra.

martedì 11 gennaio 2011

"Italia" fra totalitarismo, diversivi ed elezioni


Berlusconi ha deciso: il nuovo nome del suo partito personale, quel caravanserraglio di nani e ballerine già chiamato "Forza Italia" e "Popolo della Libertà", ormai a rischio obsolescenza,si chiamerà "ITALIA".

lunedì 10 gennaio 2011

"Ti piace vincere facile?"

Dunque: Marchionne è uno che prende 5 milioni di euro l'anno e vuole ridurre il costo del lavoro (altrimenti porta tutto in Serbia o in Brasile... evidentemente a lui del caso Battisti non interessa granché... pecunia non olet), vuole aumentare la produttività di una fabbrica che già ora ha moltissimo invenduto, perché la qualità è scarsa e il rapporto prezzo/qualità pessimo.

lunedì 3 gennaio 2011

Stragi fasciste sì, però democratiche!

Il numero del dicembre 2010 della rivista "Theorema - Rivista italiana di sicurezza, geopolitica e intelligence" riporta un interessante articolo firmato "l. t." (Luciano Tirinnanzi?) dal titolo "Golpevoli", nel quale si cerca di descrivere il ruolo dei servizi segreti nella strage di Piazza Fontana, la prima di una lunga e triste serie di stragi generalmente definite "stragi di stato", che furono l'ingrediente principale della strategia della tensione. In realtà nell'articolo non si dice niente di più di quello che di fatto si sa già, tuttavia l'autore dell'articolo ha il merito di affermarlo esplicitamente senza falsi pudori ed in modo avalutativo, astenendosi cioè, per quasi tutto l'articolo, da giudizi morali, come si addice ad un conoscitore dei servizi segreti. Del resto, come ebbe a dire Jurij Vladimirovic Andropov, segretario generale del PCUS dal 1982 al 1984, e soprattutto capo del KGB dal 1967 al 1982, "l'intelligence non prevede il concetto di moralità". Questa citazione serve per una necessaria premessa: è ovvio che chi lavora per i servizi segreti non sia avvezzo agli scrupoli. Vale per tutti, ad ogni latitudine, in ogni epoca, a prescindere dalla forma di stato o di governo cui sono a servizio. L'intelligence non è un ente di beneficenza. Questo è risaputo e quindi non può destare scandalo.