
Guttenberg si è affrettato a comunicare all'università di Bayreuth la sua rinuncia al titolo di "doktor" e si è pubblicamente scusato dicendo che "ci aveva da fare" (sai com'è: l'attività politica, i figli...) e quindi non aveva molto tempo per dedicarsi alla sua tesi di dottorato. Frau Merkel lo ha lasciato al suo posto chiarendo che lo ha incaricato di fare il ministro della difesa, non il consulente scientifico. Ovviamente tutto ciò non è bastato all'opposizione che lo ha voluto al Buntdestag a chiarire la vicenda e ne ha reclamato le dimissioni. Il fatto che una cosa del genere sia considerata uno scandalo di tali proporzioni ha destato la mia curiosità. Ricevendo la TV tedesca e avendo a disposizione chi può tradurre in simultanea o quasi, ieri pomeriggio mi sono preso la briga di seguire il dibattito al Bundestag (tra l'altro vedere la presenza, anche se in un altro paese, di una sinistra parlamentare mi ha fatto sentire un po' meglio...).
Ad un certo punto è intervenuto Sigmar Gabriel, presidente della SPD, che ha paragonato il "barone rampante" al "cavaliere anche troppo esistente" Silvio Berlusconi. Pronta la risposta di Andreas Schockenhoff, il vice capogruppo CDU/CSU: "paragonare zu Guttenberg a Berlusconi è una infamia".
Non stupisce che un leader progressista all'opposizione attacchi un ministro del suo paese paragonandolo ad un personaggio estero con qualche problemino di giustizia. Quello che lascia perplessi è che secondo un esponente del partito popolare europeo, quindi che fa parte della stessa famiglia politica europea cui appartiene anche il Cavaliere, essere paragonati a Berlusconi sia, senza mezzi termini, una infamia.
Come italiani ci sarebbe da vergognarsi, se ci fosse rimasto un po' di senso del pudore...
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