mercoledì 23 febbraio 2011

Riprovare a "volare"

Credo che come Federazione della Sinistra, se vogliamo superare l'attuale empasse politico-organizzativo e di visibilità, dovremmo riprovare a "volare". A fare, cioè, una o due proposte forti, qualificanti, con le quali essere immediatamente identificati. Proposte che possano bucare il muro di silenzio (quasi omertoso) che ci circonda. Cose molto semplici, di immediata comprensione e di sicuro impatto. L'ultima direzione nazionale del PRC ha fatto una serie di proposte (una sorta di "contro-finanziaria") più che condivisibili:  introduzione della patrimoniale, tassazione delle rendite, una nuova aliquota sopra ai 200.000 euro di reddito all’anno e lotta contro l’evasione fiscale, per quanto riguarda le entrate;  sostegno ai redditi da lavoro e da pensione, introduzione del reddito sociale per disoccupati e inoccupati, risorse per politiche sociali, piano per il lavoro e l’ambiente e misure per contrastare le delocalizzazioni sul fronte delle spese. Nell'auspicio che tali proposte siano riprese da tutta la FDS, credo che ci si potrebbe spingere anche un pochino oltre.

Per fare qualche esempio: referendum per l’abolizione della legge 30 e presentazione, in tutti i consigli regionali dove siamo presenti, della proposta di legge regionale sul lavoro già presentata a suo tempo in Regione Toscana. Oppure rilanciare la proposta di un economista come Emiliano Brancaccio sulla necessità di mettere in discussione la piena apertura dei mercati.
Come FDS, a livello locale, abbiamo organizzato qualche iniziativa ben riuscita sulla crisi, dove la risposta dei lavoratori è stata incoraggiante. Ma un conto è chiamare i lavoratori per dire loro quanto è brutto e cattivo il capitalismo causa della crisi economica mondiale che ha distrutto le loro certezze e li ha costretti alla cassa integrazione in vista di una lunga disoccupazione. Un altro è dare loro una prospettiva di superamento, almeno parziale, delle cause che hanno determinato quella condizione. Nel primo caso siamo in grado di esprimere solo una generica solidarietà a chi è vittima di un sistema economico ingiusto, nel secondo siamo in grado di offrire una possibile via d'uscita. Che sarà tanto più a portata di mano quanto maggiore sarà la nostra forza, cioè quanto più i lavoratori ci daranno fiducia.
Su questi temi dovremmo qualificarci anche nei riguardi delle elezioni locali: tutti gli studi demoscopici dimostrano come la "sinistra" che ha fatto proprie le posizioni della FIOM (noi, Sel e Idv) possa ottenere una percentuale elettorale rispettabile. Certo è che rebus sic stantibus IDV e SEL sono molto più attrattivi di noi, rischiamo di esserne schiacciati. Perché non provare, allora, nelle elezioni locali, a farci polo di attrazione di liste a difesa del lavoro? Proviamo a coinvolgere nelle nostre liste o in liste civiche (nel cui simbolo sia presente e riconoscibile il nostro) il mondo del sindacalismo che fa riferimento alla sinistra cgil e al sindacalismo di base, delle realtà dei lavoratori in lotta, in qualche modo andando anche "oltre" (a livello locale, si intende...) il perimetro della FDS. Se una operazione del genere fosse possibile credo che si otterrebbero risultati importanti: innanzitutto si avvicinerebbero di fatto alla federazione rappresentanti del mondo del lavoro; potremmo riuscire a dismettere una certa autoreferenzialità che ci sta uccidendo; sarebbe possibile, se e dove lo riteniamo, avere più forza nella proposta di liste comuni verso SEL, avremmo inoltre più forza in una eventuale trattativa con il centrosinistra oppure, in caso di corse "in solitaria" saremmo comunque meno isolati.
 E' una idea peregrina? Riusciremmo a lavorarci o i nostri residui circoli, con i nostri residui militanti, dovranno mettersi a fare liste con il bilancino (quote PRC, quota PDCI, Lavoro e solidarietà ecc.) e a dover infilare di tutto di più nelle liste per rispettare le quote e per "riempire" le liste fino all'ultimo posto disponibile? (a Pistoia ne sappiamo qualcosa: su due consiglieri eletti in consiglio comunale uno è passato all'IDV, uno è stato condannato per un reato abbastanza odioso...posso dire - e dimostrare - di essere stato contrario alla candidatura di entrambi, ma ormai serve a poco...).



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