giovedì 24 febbraio 2011

Quando "Berlusconi" diventa una offesa

Karl Theodor zu Guttenberg (Karl-Theodor Maria Nikolaus Johann Jacob Philipp Franz Joseph Sylvester Freiherr von und zu Guttenberg: non siamo al Serbelloni-Mazzanti Viendalmare ma quasi...) è il ministro della difesa tedesco. Giovane, aitante, ricchissimo, di nobili origini (è barone), brillante tanto da diventare una sorta di vedette, assieme alla moglie di pari requisiti, della TV tedesca, era considerato l'astro in ascesa della CSU, la democrazia cristiana bavarese e della politica tedesca. Senonché il nobiluomo in questi giorni si è imbattuto in una noiosissima buccia di banana: è stato accusato di plagio per aver copia-incollato buona parte della sua tesi di dottorato, senza peraltro citare la fonte.

mercoledì 23 febbraio 2011

Riprovare a "volare"

Credo che come Federazione della Sinistra, se vogliamo superare l'attuale empasse politico-organizzativo e di visibilità, dovremmo riprovare a "volare". A fare, cioè, una o due proposte forti, qualificanti, con le quali essere immediatamente identificati. Proposte che possano bucare il muro di silenzio (quasi omertoso) che ci circonda. Cose molto semplici, di immediata comprensione e di sicuro impatto. L'ultima direzione nazionale del PRC ha fatto una serie di proposte (una sorta di "contro-finanziaria") più che condivisibili:  introduzione della patrimoniale, tassazione delle rendite, una nuova aliquota sopra ai 200.000 euro di reddito all’anno e lotta contro l’evasione fiscale, per quanto riguarda le entrate;  sostegno ai redditi da lavoro e da pensione, introduzione del reddito sociale per disoccupati e inoccupati, risorse per politiche sociali, piano per il lavoro e l’ambiente e misure per contrastare le delocalizzazioni sul fronte delle spese. Nell'auspicio che tali proposte siano riprese da tutta la FDS, credo che ci si potrebbe spingere anche un pochino oltre.

mercoledì 16 febbraio 2011

La Santa Alleanza e il CLN "de' noantri"

L'intervista di Bersani alla Padania e quella di Vendola al Corriere della Sera rilanciano con forza il tema del "CLN per cacciare Berlusconi". Il segretario del PD porge un ramoscello d'ulivo alla Lega, riconoscendo a questa forza politica di non essere razzista e proponendole di "fare il federalismo con il PD"; il presidente della Puglia, alla domanda se per cacciare Berlusconi sarebbe disposto ad aprire a Fini risponde "Mettiamoci tutti insieme per dare vita ad un'alleanza che si prefigge di andare al governo per fare tre cose: la riforma elettorale, la legge sul conflitto d'interesse, la riforma del sistema radiotelevisivo e d'informazione. Esauriti questi compiti si torna alle elezioni". Voglio sorvolare sulla qualificazione della Lega Nord come "partito non razzista" (ricordo i cori antinapoletani di Matteo Salvini, o l'invito ad eliminare i bambini DEI zingari fatto dal sindaco di fatto di Treviso Giancarlo Gentilini), non è questo di cui voglio parlare (anche se da parlare ci sarebbe, e molto). Quello che mi interessa rilevare è questa doppia offensiva da sinistra verso destra per la costruzione di un unico ampio fronte antiberlusconiano. Tutti insieme appassionatamente, dunque, in una riedizione quindi del Comitato di Liberazione Nazionale, che difatti univa Badoglio, De Gasperi, Togliatti, Parri, Nenni eccetera. Per cacciare il tiranno, fare quelle "due o tre riformette necessarie" (ammesso che il federalismo sia classificabile come "riformetta") e poi ognuno per la sua strada. Proposta che può avere una sua razionalità e visto che ha funzionato una volta... perché non riprovarci?

venerdì 11 febbraio 2011

La capacità di indignazione e il senso della vergogna

30 Aprile 1993: Bettino Craxi, all'uscita dall'Hotel Raphael, sua abituale dimora romana, viene accolto da una folla che lo bersaglia di slogan e monetine, una folla indignata dagli scandali di Tangentopoli che riguardano il segretario del PSI, già capo del governo e da qualche decennio uno degli "uomini forti" della Repubblica italiana. Ricordo le sensazioni di quei giorni: tutti pensavamo che una vecchia classe politica corrotta fosse definitivamente al tramonto e che si sarebbe aperta una nuova pagina nella storia nazionale. In un certo senso così è stato.

lunedì 7 febbraio 2011

La tragedia e la farsa

Giunge voce di una mini-scissione dentro Rifondazione comunista organizzata dai compagni dell’”Ernesto”, guidati da Fosco Giannini, che transita armi e bagagli nel PDCI, pronto ad accoglierli. Non ho parole per commentare questa ennesima farsa. Sono disgustato, amareggiato, deluso… che altro? Beh, anche un po’ arrabbiato.




Il PDCI, alloggiato ed ospitato “a gratis” nella sede nazionale di Rifondazione comunista in Viale del Policlinico (probabilmente ha qualche problema a pagare l’affitto…), invece di lavorare alla costruzione della Federazione della Sinistra, si mette a cannibalizzare quello che resta del PRC. Pazzesco! Per fare cosa? I “mille” che transumano dal PRC al PDCI dichiarano pomposamente (e senza avere il senso della misura) di voler ricostruire il PCI. Loro forse sono sinceri. Diliberto (attuale portavoce della FDS, è bene ricordarlo) credo lo sia un po’ meno. Lui probabilemte aspira più modestamente a resuscitare gli antichi fasti del PDCI, che probabilmente non ha mai digerito l’abbandono della vocazione di “internità organica” al centro-sinistra.