venerdì 17 febbraio 2012

Spread e Ici alla chiesa. Monti è stato bravo. Anzi furbo e fortunato...

In questi giorni, va ammesso, il governo Monti ha messo a segno due colpacci: uno, ormai da qualche settimana, il calo netto dello spread, che da 500 punti è di botto passato a 350 (anche se adesso sta risalendo... ad oggi siamo sui 380 punti); l'altro la decisione di far pagare l'Ici alla chiesa cattolica.
Relativamente allo spread, come si sa, Monti è stato nominato Presidente del Consiglio proprio perché il suo governo aveva il compito di far abbassare la febbre dello spread Btp-Bund. Nei giorni della sua nomina si era infatti sui 570 punti (ma si era stati anche sopra i 600). Dopo la sua nomina lo spread era calato sì abbastanza rapidamente, ma si era fermato attorno a 500 e da lì non si schiodava. Per un paio di mesi è stato così. Ci si poteva chiedere: ma insomma, se lo spread non cala ancora nonostante le draconiane misure che impone a lavoratori e pensionati, se le agenzie di rating continuano a declassarci, non è che forse Monti ha fallito il suo compito? Poi di colpo la caduta di 150 punti base. Indubbiamente un colpaccio del Mario nazionale.

La questione dell'Ici alla chiesa, invece, rischiava di incrinare il rapporto del governo con la parte più progressista dell'opinione pubblica che lo sostiene. Il motivo è arcinoto: se può essere giusto escludere dal pagamento dell'ICI gli edifici di culto, per quale motivo mai, in un momento di enormi sacrifici per tutti, si deve esonerare la chiesa dal pagare le tasse su appartamenti dati in affitto a prezzi di mercato, esercizi commerciali, alberghi eccetera? Anche qui cosa ha fatto il super Mario? Ha detto basta a questa ingiustizia, anche su spinta della procedura di infrazione aperta a Bruxelles contro l'Italia. C'è da dire che il Vaticano e Cei non hanno fatto le barricate sulla questione, ma va anche riconosciuto che Monti dovrà vedersela con alcuni parlamentari cattolici "più realisti del re" (Lupi, Sposetti e Galletti, rispettivamente di PDL, PD e UDC) che a seguito di una decisione assolutamente di buon senso del governo si strappano le vesti gridando all'anticlericalismo.
Bravo Mario, quindi? Niente affatto, basterebbe essere un po' meno pecoroni e un po' meno accecati dalla propaganda di regime che ha trasformato tutti i maggiori organi di informazione in megafoni di palazzo Chigi (con il TG3 che fu di Sandro Curzi in prima linea... che tristezza!) per capire che la verità è sostanzialmente diversa.
Relativamente allo spread, c'è da scommettere che sarebbe ancora attorno ai 500 punti se la BCE non avesse appena immesso (al tasso dell'1%, praticamente in regalo) 489 miliardi di euro nel sistema bancario, il quale avrebbe dovuto immettere questo mare di denaro nel sistema del credito alle aziende, al consumo eccetera. Invece cosa hanno fatto le banche? Hanno acquistato titoli di stato. Denaro preso all'1% e dato in prestito allo stato al 5,6%, con un guadagno netto, senza colpo ferire, del 4,6%, ovviamente tutto a carico del contribuente. Aumentando la domanda, cala il tasso di interesse. Insomma, con il calo dello spread Monti non c'entra proprio nulla, o molto poco. E' probabile inoltre, rebus sic stantibus, un ulteriore calo dello spread nei prossimi mesi, visto che i prestiti alle banche da parte della BCE dovrebbero arrivare ad un totale di circa 1200 miliardi di euro. Insomma, come tutti i rampolli di buona famiglia (e se vi viene in mente la figlia della ministra piangente siete dei maligni!), Mariomonti si è fatto bello con i soldi di "mamma BCE". Ci potremmo chiedere perché mai la BCE non abbia dato direttamente i soldi agli stati a un simile tasso di interesse, o perché non abbia vincolato il prestito all'immissione nel sistema economico-produttivo, ma lasciamo perdere simili domande da comunisti.
Sull'Ici alla chiesa in realtà Monti ha risolto un bel problema per la chiesa stessa. Non quello del malumore verso di essa dei cittadini che invece l'Ici la pagano anche sulla casa sulla quale pagano il mutuo, proprio un problema di soldi. Se la procedura d'infrazione fosse andata avanti, infatti, la Chiesa avrebbe dovuto pagare pure gli arretrati allo stato italiano. Per questo la Cei e il Vaticano si sono affrettati a dire che, sostanzialmente, va più che bene.
Insomma ne l'una né l'altra cosa sono dovute alla competenza o alla volontà politica del governo. Le responsabili di questi due risultati sono solo la BCE e il suo megaprestito agevolatissimo al sistema bancario e la Corte di giustizia UE che contestava l'esenzione dell'Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa. L'unica cosa che ha fatto Monti è stato di "mettere in sicurezza" la Chiesa nei confronti del rischio di dover sborsare gli arretrati. E facendo questo si è beccato pure il plauso dell'opinione pubblica laica e progressista. Minimo sforzo massimo risultato. Ammettiamolo, non ancora a livello di Berlusconi, ma furbo (e fortunato) lo è anche lui!

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