giovedì 1 settembre 2011

Nota sull'incontro fra FDS e Verdi con le RSU di AnsaldoBreda

Il 30 agosto u.s. alle ore 12.00 una delegazione della Federazione della Sinistra e dei Verdi si è incontrata con i componenti della RSU di Ansaldo Breda, per discutere delle ipotesi di dismissione dell'azienda da parte di Finmeccanica e sulle iniziative politiche da mettere in campo per contratare tare eventualità. La delegazione era composta da Rosalia Billero, Giovanni Angeli, Roberto Fabio Cappellini e Angelo Borchi per la FDS e da Andrea Fusari e Lorenzo Lombardi per i Verdi. La delegazione dei due gruppi politici si è impegnata a raccogliere la richiesta di attenzione alla questione rivolta alle forze politiche che viene unitariamente dalle sigle sindacali rappresentate nelle RSU e a coinvolgere le proprie rappresentanze istituzionali nel Comune e nella Provincia di Pistoia e nella Regione Toscana (dove i due movimenti fanno parte del medesimo gruppo consiliare, chiamato appunto, FDS-Verdi), mettendo in pratica tutte le iniziative possibili a contrastare il disegno di liquidazione di una realtà industriale come AnsaldoBreda. Ciò in considerazione di quello che rappresenta AnsaldoBreda per lo sviluppo e l'identità stessa della città. I rappresentanti dei due gruppi politici hanno concordato sul fatto che appaia singolare che, in un momento in cui nel resto d'Europa la produzione di mezzi per il trasporto pubblico è considerata strategica, in Italia si parla di dismissione del ramo da parte di un'azienda a partecipazione statale e si sono detti preoccupati dal fatto che, mentre si punta alla dismissione di un settore che dovrebbe invece avere importanti ripercussioni sulla mobilità e quindi sull'inquinamento atmosferico e sulla vivibilità delle nostre città, si continua a considerare strategica la produzione militare, in uno Stato la cui Costituzione prevede il ripudio della guerra. Il 75% del fatturato di Finmeccanica proviene infatti dal settore militare. Anche l'argomentazione secondo cui la cessione di Ansaldobreda sarebbe giustificata dai suoi problemi dibilancio non convince: se infatti in una impresa di tali dimensioni vengono cambiati quattro AD in dieci anni (con conseguenti quattro gruppi dirigenti diversi, quattro strategie industriali diverse) si manifesta una chiara volontà, da parte della proprietà (cioè Finmeccanica e, in ultima analisi, il governo), di creare difficoltà all'impresa stessa, magari proprio allo scopo di svenderla.

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