domenica 26 febbraio 2012

Fermi tutti. Si torna indietro.

 Ho l'impressione che si stia vivendo la fase "di ritorno" rispetto a quella degli anni 50-60, e non si tratta di un semplice "riflusso culturale" (quello lo abbiamo vissuto negli anni '80, quando l'insostenibile Roberto D'Agostino sproloquiava dei "perduranti guasti del '68), ma di una vera e propria fase storica che si chiude e di un'altra che si apre. Mi spiego meglio: negli anni '50-'60 la crescita economica, più o meno come quella attuale della Cina, permetteva a chiunque o quasi di poter elevare in modo impensabile il proprio tenore di vita :comprarsi la casa, far studiare i figli, di elevare il proprio tenore di vita materiale e culturale.

venerdì 17 febbraio 2012

Spread e Ici alla chiesa. Monti è stato bravo. Anzi furbo e fortunato...

In questi giorni, va ammesso, il governo Monti ha messo a segno due colpacci: uno, ormai da qualche settimana, il calo netto dello spread, che da 500 punti è di botto passato a 350 (anche se adesso sta risalendo... ad oggi siamo sui 380 punti); l'altro la decisione di far pagare l'Ici alla chiesa cattolica.
Relativamente allo spread, come si sa, Monti è stato nominato Presidente del Consiglio proprio perché il suo governo aveva il compito di far abbassare la febbre dello spread Btp-Bund. Nei giorni della sua nomina si era infatti sui 570 punti (ma si era stati anche sopra i 600). Dopo la sua nomina lo spread era calato sì abbastanza rapidamente, ma si era fermato attorno a 500 e da lì non si schiodava. Per un paio di mesi è stato così. Ci si poteva chiedere: ma insomma, se lo spread non cala ancora nonostante le draconiane misure che impone a lavoratori e pensionati, se le agenzie di rating continuano a declassarci, non è che forse Monti ha fallito il suo compito? Poi di colpo la caduta di 150 punti base. Indubbiamente un colpaccio del Mario nazionale.

giovedì 2 febbraio 2012

Zitto e lavora! (se lo trovi...)

Che l'Italia stia prendendo una deriva autoritaria dove vengono messi in contraddizione fra loro diritti tutti degni di protezione, dove le ragioni dell'economia facciano premio su quelle della democrazia e dei diritti sociali non è una grande scoperta, almeno per quei pochi che ogni tanto capitano su questo blog e per molte altre persone che, più che alle vicende dello spread e dell'andamento dei mercati, sono attente all'andamento della qualità della vita dei lavoratori e degli altri "poveracci" (perché, ricordiamolo, ad oggi un lavoratore è niente di più che "un poveraccio").