mercoledì 2 marzo 2011

Riprovare a volare/2

''Dopo la bella vittoria ottenuta alle primarie, Piero Fassino deve raccogliere il meglio di quanto si espresso nella partecipazione al voto, sopratutto guardando al lavoro e ai giovani, e rappresentarlo nel programma e nella coalizione che dovra' battere il centro destra all'appuntamento elettorale di maggio''. Con queste parole Giorgio Airaudo, responsabile auto della FIOM, ha commentato la vittoria di Fassino alle primarie torinesi. Nulla di strano se, durante la vertenza Mirafiori l'ex segretario PD non avesse esplicitamente dato il suo sostegno alla linea Marchionne e se Airaudo non fosse stato l'uomo simbolo dell'opposizione della Fiom e dei lavoratori a quella linea. E poi, dopo il voto a Mirafiori, se lo stesso Giorgio Airaudo non fosse stato reclamato a gran voce, dalla sinistra anti-Marchionne, quale candidato alle primarie per la scelta del candidato di centrosinistra nella città della Mole.

E' chiaro a tutti che la dichiarazione di un personaggio come Airaudo ripropone, per la Federazione della Sinistra, l'eterno, mortale dilemma: mantenere la propria coerenza rimanendo stritolati nelle morse del voto utile (ora che palesemente non ci sarà spazio apprezabile per un candidato a sindaco "anti-dottina Marchionne"; ora che, palesemente, anche l''unico baluardo "apprezzabile" contro tale dottrina, la FIOM, si è schierata con Fassino), oppure "adeguarsi" al centro-sinistra pro-Marchionne provando a vivacchiare, suscitando (come minimo) lo sconcerto del nostro elettorato e dei nostri militanti e rischiando, quindi, di scomparire comunque (A quel punto si potrà votare SEL o direttamente PD...). Posso anche dire che una simile dichiarazione di Airaudo va nella direzione dei timori che avevo espresso in un precedente post (Come reagiremo a Mirafiori?), ma questa è una ben misera "consolazione".
Quello che mi chiedo è come si coniugherà questa "reazione" all'ennesima sconfitta del movimento dei lavoratori alla situazione di emergenza (per usare un eufemismo) sociale che da qui e un paio d'anni (se l'economia non ripartirà) si aprirà: anche nella nostra realtà i periodi di cassa integrazione stanno esaurendosi uno ad uno e si sta entrando nella fase delle mobilità. In qualche anno finiranno anche le mobilità. Che ne sarà dei mutui per la casa accesi da questi lavoratori? che ne sarà della scolarizzazione dei loro figli? che ne sarà della loro vita? Non voglio neppure pensare alle risposte.
E allora che faranno questi lavoratori disoccupati? Avranno una sponda politica credibile o la sinistra che ha provato a difenderli sarà assorbita da candidati "marchionnizzati" o rifluita nel residualismo? E in questo caso, faranno "come in Egitto" oppure semplicemente si autoespelleranno da qualsiasi partecipazione alla vita pubblica (voto compreso), tutti presi nel loro difficilissimo "tirare a campare"?
Una forza di sinistra, alternativa, anticapitalista e (diciamolo, non ci vergognamo!) comunista che non tenga conto di questo quadro drammatico a mio avviso perde l'ultima possibilità di esistere. Una forza come la FDS che non provi, già da ora, a dare una risposta politica a questo futuro nero, sarà destinata alla scomparsa. Mi permetto quindi di reiterare le proposte che ho già scritto un un precedente post su questo blog (lo so che non lo legge nessuno... ma altri "mezzi" non ce li ho!): referendum sulla legge 30, riproposizione delle proposte di legge regionali sul lavoro già presentate in alcune Regioni (es. Toscana), messa in discussione dell'apertura indiscriminata dei mercati, apertura delle nostre liste già dalle prossime amministrative a realtà dei lavoratori in lotta. Riprovare a volare, insomma. Se non ora, quando?



1 commento:

  1. Esatto. L'unico modo è avere le idee chiare ed essere coerenti con esse, senza farsi attrarre da sirene "governiste" e cadere negli stessi errori che hanno distrutto la nostra credibilità negli ultimi anni. Se no, saremo spazzati via definitivamente, e ce lo meriteremo. E la "soluzione egiziana", o molto peggio, sarà sempre più vicina.

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