lunedì 21 marzo 2011

Un'altra "guerra umanitaria"

Cpio-incollo una mail di Stefano Cristiano (segretario regionale di Rifondazione) alla mailing-list di Rifondazione comunista della Toscana sulla guerra in Libia: 

1861-2011: 150° anniversario dell’Unità d’Italia

1871-2011: 140° anniversario della Comune di Parigi

1911-2011 l’Italia festeggia il centenario di un’altra grande ricorrenza storica: LA GUERRA DI LIBIA, e lo fa in grande stile partecipando all’ennesima “coalizione dei volenterosi” contro il criminale Gheddafi.


Il nostro Governo siglava il trattato di amicizia italo-libico e accoglieva come un pontefice il colonnello Gheddafi, proprio mentre il satrapo trucidava poveri innocenti colpevoli solo di voler venire nel nostro paese, SENZA CHE NESSUNO ABBIA MOSSO UN DITO…

Da decenni il popolo palestinese viene ucciso, offeso, umiliato dalla potenza militare dello stato di Israele e quando gli F16 israeliani radevano al suolo il Libano o Gaza, NESSUNO HA MOSSO UN DITO…

Da anni in Ruanda migliaia di morti si accatastano sulle strade in un massacro tribale senza fine e senza pietà, SENZA CHE NESSUNO MUOVA UN DITO…



Oggi le potenze delle più grandi sorelle del petrolio dell’occidente (USA, Francia e Gran Bretagna) hanno deciso col cuore gonfio di pena per il popolo libico e le lacrime agli occhi, che è giunto il momento di un intervento armato disinteressato e democratico non per prendere il controllo di alcuni dei più grandi giacimenti di petrolio, ma per salvare i civili… E L’ITALIA, MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE, USA AD OBBEDIR TACENDO, SEGUE SUBALTERNA NELLA SPERANZA CHE QUALCHE BRICIOLA CADA DAL TAVOLO DEI SUOI PADRONI!



Che importa se quella in Libia non sia una rivolta civile ma uno scontro interno all’establishment “gheddafiano”, tanto il popolo bue italiano con la memoria tanto fragile quanto il senso dello Stato di chi lo governa, è disposto a credere, come fu per la Jugoslavia, per l’Iraq, per l’Afghanistan, all’intervento umanitario e ai bombardamenti chirurgici che, come sappiamo, STANNO TRUCIDANDO UN NUMERO DI CIVILI INNOCENTI INFINITAMENTE PIU’ GRANDE DI QUELLI CHE CI RACCONTANO ESSERE GIA’ STATI UCCISI.



MOBILITIAMOCI TUTTI, RIMETTIAMO SUI NOSTRI BALCONI LE BANDIERE DELLA PACE E COSTRUIAMO LE CONDIZIONI PERCHE’ SI AFFERMI L’UNICA PROPOSTA, AVANZATA DAI PROGRESSISTI SUD AMERICANI, CHE DAVVERO POSSA SALVARE IL POPOLO LIBICO E LA SUA AUTODETERMINAZIONE, OVVERO L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE INTERNAZIONALE COMPOSTA DA LATINO AMERICANI, EUROPEI ED ESPONENTI DEL MEDIO ORIENTE CHE TRATTI CON LE PARTI IN CONFLITTO IN LIBIA PER UNA SOLUZIONE PACIFICA.



Al lavoro e alla lotta Compagne e Compagni



Stefano Cristiano


Condivido tutto aggiungendo qualche altra questione: innanzitutto non dimentichiamo la penetrazione economica importantissima della Cina in Africa e la necessità quindi delle potenze occidentali di ri-crearsi una testa di ponte in Africa, una testa di ponte peraltro sopra un mare di petrolio. E non dimentichiamo neppure che l'Unione Africana ha condannato l'atto e perfino la Lega Araba, d'accordo sulla no fly zone è contraria ai bombardamenti, sostenendo che si deve garantire l'incolumità dei civili, non bombardarne altri.
Ma il punto è comunque quello che ricordava Stefano: questa è una guerra imperialista per il controllo di aree strategiche del pianeta. Moriranno migliaia di civili innocenti, si sparerà uranio impoverito che condannerà moltissimi bambini a nascere deformi come accade in Serbia, oppure fosforo bianco  che li brucerà vivi come in Irak. Quella del "popolo" da salvare dal satrapo è la solita storiella che raccontano per dare una mano di vernice di "accettabilità" ad una guerra che ha tutt'altre ragioni. Gheddafi è al potere in Libia dal 1969, gli Usa lo hanno già bombardato nel 1986, poi è incredibilmente diventato un interlocutore affidabile, fino ad oggi,  quando è di nuovo tornato ad essere un pazzo sanguinario: forse perché detiene rapporti economico-commerciali privilegiati con Italia (primo partner commerciale) e Cina, piuttosto che con Francia (orfana di Ben Alì), Regno Unito e Usa. Da questo punto di vista la posizione del governo italiano è asolutamente incomprensibile (questa guerra, comunque vada, comporterà pesanti ripercussioni sulle importazioni di petrolio del nostro Paese), mentre è comprensibilissima la posizione della Lega Nord (e del governo tedesco).  Credo che la posizione del governo italiano si possa comprendere solo  tenendo conto della propensione italica, dalla guerra di Crimea in poi, di correre in soccorso del più forte  per avere "un pugno di morti da gettare sul tavolo delle trattative", per dirla con qualcuno che peraltro sbagliò anche la valutazione di chi fosse il più forte. E se devo dire la verità mi preoccupa molto anche questa insistenza sul fatto che "la Libia non ha armi in grado di colpirci"... le aveva a metà degli anni '80, quando sparò un Mig contro Lampedusa, mi pare molto strano che non le abbia oggi....


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