sabato 11 ottobre 2014

Davvero una brutta storia

Questo post non ha niente di politico. O forse sì, a seconda di cosa si intende per "politica".
Mi riferisco ad un fatto di cronaca avvenuto ormai qualche giorno fa che ha sollevato una notevole (comprensibilmente) eco mediatica. Tre uomini fra i 24 anni e i 30 trovano un ragazzino di 14 anni in un autolavaggio, dove aveva appena lavato il motorino. E' un po' sovrappeso. I tre gagliardi adulti iniziano a sfotterlo. Possiamo immaginare come lo avranno appellato. Già deve essere difficile per un ragazzo poco più che bambino trovarsi nel centro delle attenzioni di tre energumeni più grandi di lui. Ma a questi esseri spregevoli non basta. No, no, allo sfottò vogliono aggiungere pure la violenza. Non quella verbale, quella fisica. E così lo smutandano e uno dei tre adulti (pure padre di una bimba di due anni) infila un compressore nell'ano al bambino e lo aziona, mentre un altro di questi giovanotti riprende la scena col telefonino, magari da postare più tardi su un social-network. Non è necessario essere dei gommisti professionisti per sapere la potenza che un compressore può sviluppare. L'epilogo è scontato. Il bambino, ricoverato in gravissime condizioni, sopravviverà, rimanendo invalido tutta la vita. Il getto d'aria compressa gli ha irrimediabilmente distrutto il colon. Ora magari dimagrirà pure, e i tre energumeni saranno contenti.

giovedì 9 ottobre 2014

Tre riflessioni per riprendere il filo

Riprendo la pubblicazione di post su questo blog dopo circa un anno e mezzo che, per vari motivi non mi facevo più sentire. Tanto ci sarebbe da dire e scrivere. Per non tediare troppo gli sparuti lettori mi limiterò a tre piccole riflessioni, scaturite da fatti di questi giorni.

PRIMA RIFLESSIONE
Dopo una movimentata riunione della direzione del PD il Presidente del Consiglio-Segretario del PD dichiara di aver "spianato" la minoranza interna colpevole di nutrire qualche riserva sul Job Act e in particolare sull'eliminazione delle tutele dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. 
"Spianare" a me pare una parola orrenda. Degna di un linguaggio da nazisti. Spianare il dissenso per poi dialogare con i "sopravvissuti", adeguatamente ricondotti alla ragione. Se il PD renziano prefigura l'Italia renziana ci dobbiamo aspettare un sistema dove le minoranze saranno tollerate solo in quanto disponibili a coprirsi il capo di cenere e a cedere su tutto, chiedendo scusa di esistere. Altrimenti verranno "spianate". Oddio, forse non è il caso di allarmarsi troppo. Del resto come non ricordare che Renzi, in gioventù, ai tempi degli scout e prima di fare il concorrente nei quiz nazional-popolari di Mike Bongiorno veniva chiamato "il Bomba", che indicava una certa propensione alle fanfaronate? Ed infatti, solo pochi mesi fa il nostro sosteneva di voler "asfaltare" Berlusconi, cosa che si è guardato bene dal fare. Anzi, ci cambia la costituzione assieme.

martedì 5 marzo 2013

Un cambio di paradigma

Dopo una sconfitta elettorale devastante come quella subita da Rivoluzione Civile nelle ultime elezioni politiche verrebbero spontanee due interpretazioni, alternative ma analoghe. La prima: il "popolo" non ci ha capito. Dal 2008 in poi siamo stati in tutte le lotte possibili, dai referendum per l'acqua pubblica e contro il nucleare, siamo stati in Val di Susa a prenderci le botte assieme al movimento NO-TAV, questo inverno ci siamo presi la polmonite davanti alle fabbriche e nelle piazze per raccogliere le firme per l'articolo 18 e contro la controsirforma pensionistica, siamo stati fisicamente in prima linea nell'aiutare le popolazioni colpite dalle calamità naturali (Abruzzo, Liguria, Emilia...), a spalare fango e a preparare pasti per i terremotati. Tutto questo non è stato capito, perché poi il malcontento contro il governo Monti lo ha raccolto tutto Beppe Grillo, che tutte queste cose non l'ha fatte. Ha mandato tutti affanculo e ha detto che i politici sono tutti ladri. Il tutto condito dalla retorica che "uno vale uno" (ma lui e Casaleggio valgono qualche milione). Stop.

giovedì 25 ottobre 2012

Choosy e brioches

In principio fu il "bamboccione", secondo il termine coniato dalla buon anima di Tommaso Padoa Schioppa; poi arrivò lo "sfigato" secondo la "simpaticissima" definizione di tale Michael Martone, viceministro della Repubblica Italiana, che si riferiva a coloro che non finivano gli studi universitari in tempo. Lui, il signorino viceministro, proveniendo da famiglia agiata non poteva contemplare il fatto che magari qualcuno la mattina e il pomeriggio studia e la sera fa il cameriere per pagarsi libri e tasse universitarie. Poche settimane dopo il suo "principale", Mario Monti definisce monotono il "posto fisso". Lui, appena nominato senatore a VITA! Anche la ministra Cancellieri non fu da meno, ridicolizzando il giovani viziati che voglioni il posto fisso vicino a mamma e papà. Ma la palma d'oro spetta senz'altro alla ministra al Lavoro Elsa Fornero che dopo aver garrulamente affermato, in barba alla Costituzione sulla quale lei stessa ha giurato, che "il lavoro non è un diritto", definisce "choosy" il giovane che non è molto felice di essere assunto magari a partita IVA e a chiamata, senza orario, senza ferie, senza alcun tipo di diritto per 700 euro al mese. Un tempo avrei detto che "è la guerra che il governo borghese combatte contro la gioventù proletaria". Oggi probabilmente tale formulazione suonerebbe desueta; mi limito a chiedere se da persone che ricoprono incarichi nel governo della Repubblica italiana non sarebbe lecito aspettarsi un po' più di rispetto per quell'oltre 35% di giovani senza lavoro. A partire da un linguaggio più consono.

giovedì 20 settembre 2012

Boeri, la "casta nascosta" e il silenzio dei pennivendoli

Qualche giorno fa il noto economista Tito Boeri, mentore della sinistra "riformista", "del cambiamento", "moderna" e tutte le belle parole possibili ha lanciato una proposta: che la contrattazione nazionale debba avere la possibilità di ridurre i salari per legarne l'aumento all'andamento aziendale. E' la stessa vecchia logica: socializzare le perdite privatizzare i profitti, la famiglia Agnelli docet, ma ovviamente viene spiegata con il fatto che così facendo i lavoratori, quella massa di vagabondi pecoroni, saranno più spronati a lavorare e a non mettersi in malattia quando gioca la Nazionale per conquistarsi gli aumenti di stipendio legati all'andamento dell'azienda.

domenica 15 luglio 2012

I "bravi ragazzi" di Casapound

E' di ieri la notizia che una squadraccia dei fascisti di Casapound, guidata dal loro duce Gianluca Iannone, ha aggredito il direttore della rivista on line "il futurista" e militante di FLI Filippo Rossi, reo di non so quale "ingiuria" on-line ai danni dei casapoundisti. Bene (anzi, "male", ovviamente...), ora anche a destra si porranno il problema dei "fascisti del terzo millennio", quelli che quando fai presente che il fascismo non è "una cosa bella" ti dicono che loro sono tanto bravi, che fanno volontariato in Emilia, che raccolgono i giocattoli per i bambini ceceni, che fanno tante opere di bene che neanche le dame di San Vincenzo! I "fascisti del terzo millennio" che gridano alla lesione della loro libertà di espressione quando qualcuno fa notare che definirsi fascisti "non sta proprio bene". Ora se la prendono anche con chi è "meno a destra di loro"; vediamo se finalmente tutti coloro che tollerano la presenza di una organizzazione autodefinitasi fascista in Italia in nome della libertà di opinione inizieranno a rendersi conto che chi nega ad altri l'esercizio di tale libertà non può rivendicarla per sé e che il Italia, piaccia o no, il fascismo non è un'opinione, è un REATO! Magari finché i fascistelli con la tartaruga sulla maglietta menano qualche immigrato o qualche militante di sinistra possiamo anche passarci sopra, ora che menano dei rispettabili signori di destra pure loro magari si cominciano a prendere provvedimenti.

mercoledì 13 giugno 2012

Retata a Pistoia: comunicato di Rifondazione Comunista

L’11 Maggio 1984 Enrico Berlinguer spendeva le sue ultime ore di vita tentando di ridare dignità e valore alla politica proponendo coerenza nei contenuti (basti pensare alla battaglia tremenda sulla scala mobile), e una rinnovata etica e moralità in chi amministra la cosa pubblica e in chi rappresenta i cittadini italiani in anni nei quali si affermava la Milano da bere e l’edonismo senza contenuti.
A 28 anni di distanza una retata colpisce politici, imprenditori e amministratori della nostra città. La magistratura farà il suo corso.
Rimane però il dato politico che viene prima dei risvolti giudiziari: una politica senza ideali dove tutto è ridotto a gestione dell’esistente, assemblee elettive mortificate nelle proprie funzioni a favore di apparati tecnici sempre più potenti e senza controllo, una corruzione nei comportamenti e nelle relazioni imperniate sulla ricerca del profitto e del successo assunti ormai a valore unico per misurare la realizzazione di un uomo o di una donna, sono alla base di quanto sta accadendo.
Pasolini scriveva “Io so… ma non ho le prove”. La politica però non è un’aula di tribunale. Alla politica non servono prove. Alla politica è sufficiente chiedere forti ideali, rigore etico, coerenza nei comportamenti. Da questo punto di vista non esistono vincoli di maggioranza o interessi di parte che tengano. Noi chiediamo al Sindaco di Pistoia, al Presidente della Provincia di Pistoia, al Presidente della Regione e a noi stessi di avere la forza e la determinazione di rispondere a quanto sta avvenendo onorando nel modo migliore la memoria di Enrico Berlinguer, delle sue idee e dei suoi comportamenti.
Stefano Cristiano Segretario Regionale PRC
Rosalia Billero Segretaria Provinciale PRC
Alberto Pastorini Coordinatore Comunale PRC