martedì 19 aprile 2011

Trasporto pubblico di lusso sulla linea Abu Dhabi-Kabul

Il sito del Sole24Ore pubblica un articolo interessante: i fanti e i marinai di mezza Nato sono arrabbiati con gli avieri che verrebbero alloggiati in comodi hotel a quattro stelle anziché in puzzolenti camerate dove si dorme in cinquanta su vecchie brande cigolanti impilate l'una sull'altra. Interessante la nota sui 111 avieri italiani di stanza ad Abu Dhabi che riceverebbero un compenso giornaliero medio di circa 200 euro (6mila euro al mese, come i soldati impegnati in Afganistan) per alloggiare in un albergo di classe elevata, avere un'auto a disposizione e la possibilità di ricevere le visite dei familiari. Il loro ruolo è quello di smistare il personale diretto in Iraq o in Afghanistan. Fatti due conti della serva la cifra complessiva per questi signori (paga, albergo, noleggio dell'auto) dovrebbe superare i 10 milioni di euro all'anno, per portare gli altri militari sui teatri di guerra. Insomma, un bel servizio di trasporto che costa una bella cifra, alla quale va aggiunto il costo del carburante e degli aerei.

Vero, 10 milioni di euro sono una percentuale irrisoria del miliardo e 350 milioni che ci costano ogni anno le missioni militari al'estero; sono una cifra irrisoria dell'1,7% del PIL (fonte Banca Mondiale) che il nostro Paese destina alle spese militari (e che, ad essere sinceri, non è neppure fra i più alti del mondo: molto meno di Israele, con il 6,9% e meno anche della media mondiale, che è del 2,7%... molto di più della Svizzera, con lo 0,8%, ma questa è una situazione particolare). Dieci milioni di euro sono una bazzecola a confronto degli oltre sei miliardi che spenderemo per dotarci di un centinaio di aerei da combattimento (ma l'Italia non ripudiava la guerra? Domanda retorica e demagogica, lo so bene...) Eurofighter Thypoon, al prezzo di 62 milioni di euro ciascuno.
Tuttavia questa "spesuccia" per trasportare soldati sui teatri di guerra non può che farmi venire alla mente i tagli operati dal governo al trasporto dei civili, magari da casa al lavoro. Il miliarduccio tagliato, cioè, al Trasporto Pubblico Locale. Un miliardo di euro tagliati... il costo di una quindicina di Eurofighter... circa il 75% del costo delle missioni militari all'estero. Insomma, probabilmente basterebbe abbassare di qualche decimale quell'1,7% e non ci sarebbe necessità di tagliare il Trasporto pubblico locale. Perché un autoferrotranviere (di quelli che ad oggi rischia il posto di lavoro, grazie a quei tagli) guadagna molto meno di 200 euro al giorno, e con 62milioni di euro si possono comprere un bel po' di autobus o treni per le tratte locali. Per non parlare di quanti autobus potrebbero viaggiare con quello che consuma un Eurofighter.
Invece no. E quindi sarà più facile e più comodo per un soldato andare da Abu Dhabi a Kabul che non per una vecchietta qualsiasi scendere a Pistoia da una qualsiasi frazione di collina. Per lei, sì, scandere a valle sarà davvero una guerra!

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