lunedì 24 ottobre 2011

Quando il saggio indica la luna...

Un nuovo scandalo, una vergogna per il Bel Paese. Uno schiaffo alla nostra dignità. Il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel, a una domanda che riguarda Berlusconi e l'Italia si mettono a ridere. E via che parte tutto il panegirico di reazioni degli oppositori di Berlusconi (ho detto, non a caso, "di Berlusconi", non delle sue politiche) che si stracciano le vesti per questa nuova onta subita dall'Italia in campo internazionale. Un grande paese dileggiato e deriso a causa di un premier che si fa leggi ad personam, che organizza festini...
Peccato solo che i due capi di stato che si sono lasciati prendere dalla risaiola stessero argomentando come l'Italia debba dare garanzie precise sulle riforme del mercato del mercato lavoro, delle imprese pubbliche, della giustizia, sulle privatizzazioni e sull'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni e che la risata seguiva la domanda se Berlusconi fosse in grado di adempiere al loro diktat. Mi pare ci sia davvero poco da ridere e il fatto che la Merkel e Sarkozy ridano di Berlusconi o no mi pare irrilevante. Questi chiedono il massacro sociale degli italiani, gli viene chiesto se Berlusconi sarà in grado di massacrarci a dovere e questi ridono pure!
Ma, come dicevo, quello che mi ha più sconvolto è stata la reazione dell'opposizione a questa indubbia caduta di stile del tandem franco-prussiano: dei sacrifici chiesti da Merkel e Sarkozy nessuna traccia. La solfa è la solita: "Berlusconi ridicolizza l'Italia e quindi si deve dimettere".
Il grosso problema è che anche molti compagni in buona fede la pensano intimamente così. Il problema è Berlusconi: andato via lui tutto si sistema. Magari arrivano un Montezemolo, una Marcegaglia o un Profumo (al netto delle beghe giudiziarie), ma sempre meglio di Berlusconi. Intendiamoci, Berlusconi si dovrebbe dimettere. Ma ritengo che i motivi siano altri. Ritengo che dovremmo smetterla di guardare il dito anziché la luna. Chi si ricorda dello scandalo della misura salvafininvest nella manovra estiva? Tutti a parlare di quello, del fatto che Berlusconi si era fatto un'altra ignobile (e ignobile lo era davvero, per carità) legge ad personam; il giorno dopo ritira la norma... e tutti a parlare del fatto che aveva ritirato la norma. Poi il tribunale condanna, un paio di giorni dopo, Berlusconi a risarcire la CIR di De Benedetti di svariati milioni di euro... e tutti a gioire per il trapasso di 560 milioni e passa da un gruppo capitalistico all'altro... insomma, che ci avevano fatto il mazzo ce ne siamo accorti qualche settimana dopo!
Con la risatina dei due imperatori d'europa nei confronti del sultano del paese dei campanelli si segue lo stesso copione. Tutti a parlare della risatina e nessuno che si sia accorto che l'asse francotedesco ci sta richiedendo un nuovo bagno di sangue e che Berlusconi si accingere a obbedire.
Non so a voi, ma a me questo antiberlusconismo di maniera, privo di contenuti, che ce l'ha con berlusconi e non con gli interessi che il "caimano" vorrebbe, evidentemente senza riuscirci bene, tutelare, mi ha un po' stufato. Berlusconi se ne andrà, se non altro perché non è più giovanissimo. Ma se chi ne prenderà il posto, purché rispettato in Europa, purché meno "sporcaccione" ne proseguirà di fatto le politiche economiche, non mi sembrerebbe un gran risultato. Perché il problema non sono le risatine dei capi di stato estero, il problema non è la "diplomazia del cucù", il problema è che si continua ad usare la crisi per giustificare un colossale travaso di ricchezza fra le classi lavoratrici e le classi capitalistiche. Si continua a usare la scure sulla spesa sociale mentre la causa della crisi è quella che John Maynard Keynes aveva intuito nel lontano 1936, quando scriveva nella sua "Teoria Generale dell'occupazione,dell'interesse e della moneta": "Quando lo sviluppo del capitale di un paese diventa un sottoprodotto delle attività di una casa da gioco, è probabile che vi sia qualcosa che non va bene. Queste tendenze sono una conseguenza difficilmente evitabile dei mercati di investimento “liquidi”, che con tanto successo noi abbiamo organizzati." Per non parlare di lotta all'evasione fiscale, di taglio alle spese militari...

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