mercoledì 18 maggio 2011

I proiettili dei sondaggivendoli

Domenica e lunedì scorso sono stati chiamati al voto, per il rinnovo di molti consigli comuneli e provinciali circa 12 milioni di italiani. Onestamente aspettavo il verdetto di queste elezioni, per quanto riguarda la Federazione della Sinistra con spirito rassegnato, ormai sopraffatto dalle miriadi di rilevazioni demoscopiche "scientifiche" che impietosamente, ci davano fermi all'1%, con Vendola in grande spolvero che portava la sua SEL all'8% o giù di lì. Tanto convinto di essere condannato alla residualità e alla marginalità che, via via che arrivavano i risultati veri e non i numeri virtuali degli istituti di ricerca, non credevo ai miei occhi.
Mi è apparso subito chiaro che il rapporto fra le forze politiche a sinistra del PD non era 1:8 a favore di SEL, ma magari di appena 1:2. Via via che venivano svuotate le urne mi rendevo conto di quanto anche questo rapporto fosse sbilanciato in favore di SEL. Alla fine, fatti due conti, mi rendo conto di quanto la FDS ottenga un garnde risultato nelle elezioni provinciali, notoriamente quelle più sovrapponibili con il voto politico. Escludendo dal conto le province dove PRC e PDCI correvano con liste separate (siamo dei pazzi!), cioè Treviso, Campobasso e Reggio Calabria, alla fine della fiera la FDS raggiunge il 4%, con un incremento dello 0,7% rispetto ai dati delle regionali dello scorso anno (o, dove l'anno scorso non si è votato, rispetto alle Europee del 2009), SEL arriva al 4,5% circa (con un incremente, rispetto al 2009/2010 del 2,5%). Teniamo conto che, sebbene parziali, queste elezioni provinciali hanno espresso 1,7 milini di voti di lista validi, più di quelli espressi nelle elezioni per il rinnovo dei consigli comunali di Torino, Milano, Bologna e Napoli, che in totale sono 1milione e mezzo. Il dato dei grandi comuni al voto è un po' diverso e un po' peggiore. Pesano ovviamente i brutti risultati di Torino e Bologna, dove in entrambi i casi siamo sotto il 2%. Già qualcuno ha detto che a Torino siamo andati male perché si era da soli, qualcun'altro ha detto invece che a Bologna siamo andati male perché eravamo alleati col centro-sinistra. Anche se si tratta di grandi città, che, anche in caso di elezioni locali esprimono un voto che da indicazione politica più generale, mi è difficile, non conoscendo quelle realtà a fondo, dare un giudizio. Una cosa però mi pare chiara: a Torino, dove noi non potevamo che presentare un candidato non allineato con Marchionne, si è verificato quello che temevo all'indomani del voto di Mirafiori, ossia che la sconfitta della Fiom avrebbe portato nuova rassegnazione e nuovo arretramento politico. Ad ogni modo, però, il risultato nelle grandi città non è stato né una catastrofe per noi né l'apoteosi di Nichi Vendola. La FDS, prende in media il 2,6% (con un arretramento dello 0,2% rispetto allo scorso anno: in calo quindi, ma non una disfatta), SEL arriva al 5,4%, raddoppiando quasi la percentuale delle regionali. Ottimo risultato ma lontano dall'8% dei sondaggi. Non ho fatto una ricerca sugli altri comuni, quelli piccoli e medi, da Trieste in giù (no, non è una citazione della Carrà... mi riferisco al numero di abitanti!), perché in questi incidono molto di più fattori quali la presenza di liste civiche, la conoscenza personale di questo o quel candidato eccetera.
Insomma, se da questi risultati si può inferire un dato nazionale, azzarderei che la FDS dovrebbe ottenere un 3-3,5%, SEL un 5-6%. Insieme un bel po' di voti, e chissà che il risultato, che consegna una situazione se non di pari forza fra i due gruppi politici, almeno di rapporti di forza meno sbilanciati, non possa favorire un percorso di unità "possibile" della sinistra.
Rimane incomprensibile il dato dei sondaggi. Anche ieri sera gli ineffabili Pagnoncelli e Floris ci comunicavano, garruli, che la FDS è all'1,9%. Sicuramente la sottostima del dato della FDS deriva dal fatto che il nome "Federazione della Sinistra" non lo conosce nessuno, mentre il nostro simbolo è ancora familiare ai nostri elettori, e questo è un problema nostro. Certo, d'ora in avanti sappiamo che per interpretare correttamente i loro sondaggi dobbiamo  raddoppiare o qualsi quello che ci dicono loro. Che dovrebbero o rivedere il loro campione di intervistati, o almeno non avere la faccia di bronzo da trasmettere, il giorno dopo delle elezioni fatte di voti veri e non virtuali, dati completamente e platealmente sbagliati. Mi pare di notare, in questo diffondere sondaggi palesemente non rispondenti alla realtà, una sorta di rivisitazione di quella che nella sociologia delle comunicazioni si chiama Bullet theory, teoria del proiettile. Si danno informazioni, anche se non del tutto veritiere e le si ripetono, di modo che alla fine i target della nostra "informazione" (in questo caso i telespettatori di Ballarò) siano persuasi che l'informazione ricevuta sia vera. Tale teoria viene generalmente considerata superata, specialmente nell'era di internet, dove chiunque ha la possibilità di accedere a informazioni non veicolate dai mezzi di comunicazione di massa tradizionali (ma dove anche le informazioni affogano un po' nel mare magnum di una quantità di dati difficilmente gestibili dall'essere umano). Quindi la si aggiorna dando alla notizia un carattere di"scientificità" e di "oggettività": si spara e si rispara questo "proiettile" fino ad abbattere il bersaglio, nascondendosi dietro la presunta "oggettività" dei sondaggi... la matematica (e la statistica ne è una branca) non è un'opinione! Insomma, insieme a non parlare dei comunisti (e questo, l'ho già scritto, è anche colpa nostra... e spesso è un bene che non lo si faccia, visto il nostro dibattito interno: viviamo già in una realtà a noi ostile, dovremmo cercare di non metterci del nostro!) si danno anche continuamente notizie sulla loro scomparsa: ecco la Repubblica che pubblica il risultato di Torino ma non quello di Milano, ecco Fazio che dice "Rifondazione non c'è più", andando a confermare quello che il 95% degli italiani crede. Dai picchia e mena, non sarà oggi, non sarà domani, scompariranno davvero. Riusciremo ad impedirlo?

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