giovedì 30 dicembre 2010

Buon 2011 (?)

Qualche giorno fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un interessante articolo dal titolo "Le cento sorprese del 2011". Assieme a misure condivisibili più che altro in materia ambientale (i divieti imposti ai sacchetti di plastica non biodegradabile, ai biberon contenenti policarbonato, alle lampadine ad incandescenza fino a 60 Watt), assieme a misure legate al progresso della tecnologia (i nuovi formati delle schede di memoria, il caricabatterie universale), se ne nascondono alcune particolarmente insidiose per le tasche dei cittadini.
La prima e più evidente: il rincaro del 3,5% per le sanzioni previste dal Codice della Strada. Si tratta del normale adeguamento ISTAT calcolato in base all'andamento dei prezzi al consumo. E' argomento insidioso, nel quale si rischia di scivolare nel qualunquismo, quindi sarò chiaro: chi sbaglia è bene che paghi. Soprattutto è bene che paghi chi mette in pericolo la propria vita e soprattutto quella degli altri. In un periodo di crisi, però sarebbe stato più opportuno forse legare l'adeguamento biennale previsto non tanto ai prezzi al consumo quanto all'incremento medio dei redditi nel biennio. Meglio ancora sarebbe fare come in Svizzera (ho detto Svizzera, non Cuba o Venezuela!): legare le sanzioni previste dal Codice della Strada al reddito del trasgressore (perché una cosa è un divieto di sosta contestato ad un cassintegrato, altra cosa è lo stesso divieto di sosta contestato a Silvio Berlusconi). Vero è che, con l'evasione fiscale a 159 miliardi di euro l'anno ne vedremmo delle belle. Forse potrebbe essere una soluzione legare la sanzione al valore dell'auto. Difficile vedere in giro un cassintegrato con una BMW X5 di sua proprietà.
Altra novità: chi effettua un intervento di riqualificazione energetica si vedrà restituire la detrazione del 55% non più in cinque rate ma in dieci: il bonus fiscale sarà molto meno "sensibile". Insomma: contribuisci a diminuire le emissioni di CO2 e il premio che ti diamo sarà lo stesso ma più diluito nel tempo. Non mi pare una buona politica ambientale. Ancora meno mi pare una buona politica ambientale il fatto che verranno ridotte per quest'anno le tariffe incentivanti per la produzione di energia solare del 15-20% e per un ulteriore 12% nel biennio 2012-2013. Insomma qui è anche peggio: se contribuisci a ridurre le emissioni di CO2, il premio viene ridotto sensibilmente rispetto a quello che ti sarebbe spettato nel 2010.
Novità poco positive ci saranno nel campo sanitario: il patto per la salute 2010-2012, allo scopo di far quadrare i conti della sanità, prevede un taglio di 20.000 posti letto per i malati acuti negli ospedali entro il 30 giugno 2011. I posti letti in meno non dovranno essere soppressi ma potranno essere riconvertiti per la riabilitazione e i lungodegenti. Sono pronto a scommettere che alla fine della fiera i posti complessivi saranno di meno.
Una buona notizia (si fa per dire): aumenteranno le pensioni minime, la pensione e l'assegno sociale. gli aumenti mensili saranno rispettivamente di 6,06 euro (si arriva a 467,43 euro), 4,75 euro (343,90) e 5,83 euro (417,30). Cifre da capogiro!
Qualche novità anche nel pubblico impiego: al via "finalmente" la riforma meritocratica. Premi per chi lavora, tagli agli imboscati. Da dipendente pubblico, che un po' conosce le dinamiche del pubblico impiego mi chiedo chi dovrà valutare il lavoro degli impiegati pubblici. Onestamente mi immagino che alla fine il merito, l'impegno e la dedizione al servizio saranno i criteri meno importanti nel determinare l'attribuzione del merito. In compenso, dopo una campagna diffamatoria indegna, il ministro Brunetta è riuscito a far passare, senza alcuna resistenza, il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici per tre anni. La perdita del potere d'acquisto per l'impiegato dell'anagrafe, il vigile urbano, l'impiegato della prefettura eccetera sarà di 1600 euro in tre anni. Grazie ministro Brunetta!

Nel frattempo il costo della vita aumenterà. Questa volta è il Corriere della Sera che ci informa: il 2% i pedaggi autostradali, l'8% il gas, il 5% l'elettricità, l'8% i rifiuti, il 6% l'acqua, il 30% i trasporti pubblici (tanto per disincentivare l'uso dell'auto privata). Tenendo ovviamente presente che dal 2008 gli aumenti che hanno riguardato questi settori, secondo uno studio della Cgia di Mestre (associazione di artigiani) sono stati di ben tre volte superiori all'inflazione. La perdita complessiva delpotere d'acquisto dei salari dal 2008 ad oggi è di 1000 euro l'anno. Se sommiamo il dato a quello dei pubblici dipendenti, alla fine del 2013 l'impiegatuccio comunale, che già "gode" di uno stipendio di poco più di 1000 euro il mese, avrà perso 2600 euro rispetto al 2008.


free counters

1 commento:

  1. Potrebbe essere un ottimo articolo su un giornale, di recente se ne vedono pochi!

    RispondiElimina