La decisione del curatore fallimentare di non chiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione in deroga e di procedere ai licenziamenti dei circa cento dipendenti tuttora in forza alla Mas è di una gravità inaudita, perché aggrava pesantemente le difficoltà occupazionali del nostro territorio senza alcun motivo accettabile.
In un momento in cui, anzi, c’è bisogno di sostegno al reddito di tanti lavoratori rimasti, di fatto, senza lavoro, si opera nella direzione opposta, compromettendo inoltre la possibilità di questi lavoratori di rimanere ancorati al sito produttivo nel caso di ripartenza di una qualche attività. Sembra quasi che ci si ponga l’obiettivo di liberare l’azienda dalla “zavorra” costituita dai lavoratori: si tira a “fare cassa” garantendo ad un potenziale acquirente dell’area mani libere sulle future, eventuali, riassunzioni, infischiandosene di quella “responsabilità sociale” che la nostra Costituzione attribuisce all’impresa e del destino di cento famiglie pistoiesi.
La Federazione della Sinistra di Pistoia, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani e associazione “Lavoro e Solidarietà, nel condividere la decisione dei sindacati di proclamare lo stato di agitazione, esprime piena e incondizionata solidarietà ai lavoratori della MAS e, come fatto fino ad oggi, mette a disposizione le sue strutture di partito e i propri rappresentanti istituzionali delle giuste forme di lotta che i lavoratori vorranno intraprendere.
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